
Dopo la condanna in via definitiva a otto anni per bancarotta fraudolenta, oggi Samuele Landi attraverso i suoi avvocati chiede la revisione del processo, opponendosi alla sentenza che ha dichiarato lo stato di insolvenza di Eutelia nella primavera del 2010. Così, dodici anni dopo il crac, oggi nel tribunale di Arezzo, sezione fallimentare, di fronte al presidente del collegio giudicante Federico Pani, l’ex amministratore delegato dell’azienda aretina di telecomunicazioni, che arrivò ad essere uno dei primi cinque gruppi telefonici d’Italia, difeso dall’avvocato Mariacarla Giorgetti del Foro di Milano, chiederà la rimessione in termini per potersi opporre all’insolvenza.
Landi chiede di riaprire i termini perché non gli sarebbe stato concesso il diritto a difendersi entro i trenta giorni dalla sentenza, come previsto dalla legge fallimentare: "Per ragioni contingenti e attinenti alla realtà aziendale sottoposta alla sua gestione – si legge nel documento di opposizione – nel momento in cui il Tribunale di Arezzo notificava la sentenza di fallimento, momento da cui decorre il termine previsto dal decreto legislativo 2701999 per l’impugnazione del pronunciamento, il signor Landi si trovava a Dubai (Emirati Arabi). La situazione gli ha chiaramente impedito di prendere cognizione dell’importante provvedimento del Tribunale e organizzare prontamente la difesa".
Insomma, secondo Landi, la sua permanenza a Dubai non è una latitanza, vista anche la condanna passata in giudicato due anni fa, la sua sarebbe una scelta legata alla gestione aziendale.
Tesi sulla quale sarà chiamato a esprimersi il giudice fallimentare al quale Landi chiede anche di entrare nel merito dell’insolvenza dichiarata dodici anni fa: "È evidente che l’insolvenza predicata dal Tribunale è stata accertata sulla base di una ricostruzione errata e comunque unilaterale fornita dall’Agenzia delle Entrate – si legge ancora nel ricorso presentato da Landi – che non teneva in considerazione dell’evidente contenzioso che la società aveva legittimamente posto in essere.
Va soggiunto che molte delle opposizioni registrate ed indicate dall’esperto nominato da Eutelia sono ancora sub iudice determinando l’incertezza in ordine al reale ed effettivo importo del credito di cui l’Agenzia delle Entrate si dice titolare".