Covid, contagi a picco: svuotata la rianimazione

Nell’ultima settimana meno di 200 casi, 59 la quota per centomila abitanti. Ma terapia intensiva sovraffollata per altre patologie

Raffaella Pavani, direttrice di terapia intensiva

Raffaella Pavani, direttrice di terapia intensiva

Arezzo, 1 febbraio 2023 - Il Covid continua a muoversi con il passo del gambero. La ritirata non sarà travolgente come quella che forse ciascuno di noi auspicherebbe ma è continua. Da mesi si registrano dati in flessione. E l’ultima settimana è stata la migliore da un anno. Il numero complessivo dei contagi si è infatti assestato a quota 199: di un pelo ma comunque sotto la soglia dei duecento e sappiamo quanto queste soglie abbiano fatto la storia e la cronaca della pandemia. Anche se c’è una nota a sorpresa.

La media per centomila abitanti, quella che nei mesi peggiori decideva l’apertura o la chiusura dei negozi, dei bar o addirittura delle casse, si è fissata a 59: bassa, non c’è dubbio. Ma anche sotto la media toscana, che nell’ultima settimana (in questo caso secondo i numeri della Fondazione Gimbe) era attestata a 51. E questo equivale a dire che tante altre province stanno meglio di noi. Per l’esattezza peggio sta solo Pisa. Per Gimbe noi siamo 67, ma è un dato che misurato da domenica a sabato, la vecchia forbice servita in tante stagioni, è in realtà già inferiore.

Ma la notizia più bella arriva al San Donato: è uscito l’ultimo paziente Covid dalla terapia intensiva. In questo seguendo un calo di ricoveri che abbraccia tutta la regione. E’ proprio così: la rianimazione per malati covid è vuota.

L’ultimo dei pazienti, infatti, è stato trasferito due giorni fa. "Ci sono sempre meno ricoverati Covid - spiega Raffaella Pavani, direttrice di Anestesia e Rianimazione – e non solo: a gennaio i pazienti della patologia sono stati solo 10 contro i 45 dello stesso mese del 2022".

Segnali inequivocabili, specie pensando ai mesi ruggenti, quando le postazioni dedicate venivano moltiplicate anche con grandi guizzi di fantasia.

"Ricordo il periodo covid come una esperienza che ci ha cambiato in termini professionali e umani. Ci sono stati tanti momenti di paura, tanta stanchezza fisica che abbiamo sentito dopo il periodo clou".

Certo la responsabile del servizio non può permettersi di dormire tra quattro guanciali. "La terapia intensiva Covid è vuota ma il carico di lavoro non è diminuito. Nel nostro reparto negli ultimi mesi hanno fatto il loro ingresso tanti pazienti con insufficienza respiratoria. Un numero più alto rispetto agli anni precedenti, come quello delle influenze. Il carico di lavoro, se guardiamo i numeri, è raddoppiato rispetto al periodo Covid, ma riusciamo a dare sempre risposte agli utenti".

Era il ritorno alla normalità auspicato: ma forse non proprio con questi numeri. "Abbiamo messo a disposizione più letti, nell’ultimo mese il tasso di occupazione in reparto è stato del 103 per cento. A gennaio abbiamo registrato complessivamente 100 pazienti, in periodo precovid se ne avevano poco oltre i 50". La risalita delle altre patologie, in particolare quelle respiratorie.

La nuova frenata dei vaccini. I dati che arrivano dalla Regione parlano di circa 800 dosi al giorno in tutta la Toscana. E di quarte dosi ancora lontane da una copertura efficace della provincia e le quinte praticamente di nicchia. Per ora la ritirata Covid mette a posto tutto: ma se la festa dovesse interrompersi?".