
"Il caffè dei Costanti? E’ l’unico locale nei dintorni che ci potrebbe interessare, se la banca ci chiamasse, non avremmo problemi a sederci a un tavolo". Alessio Conti è uno dei soci della pasticceria Chieli a Sansepolcro, insieme alla sorella Antonella e al noto pasticcere Paolo Maino. E’ da un piccola realtà in provincia di Arezzo che è partita una corsa per il rilancio dei caffè storici.
I tre soci ii sono riusciti prima a Bologna con il Gamberini, poi a Firenze con il Curtatone e ora la sfida è stata lanciata a Milano con la pasticceria Taveggia. "I fatti confermano che noi siamo in grado di rilanciare i grandi caffè, con qualità, servizio, e imprenditorialità", sottolinea Conti che svolge il duplice ruolo di manager e pasticcere. "Per quanto riguarda i Costanti certamente bisognerebbe conoscere i numeri, capire quali sono le intenzioni della proprietà. Amiamo Arezzo, ma non possiamo amarla solo noi".
Il messaggio è chiaro e diretto a chi dovrà decidere le sorti dello storico caffè aretino. Insomma le capacità di gestire un locale complesso come i Costanti ci sarebbero, ma il boccino, al momento è nelle mani di Banca Intesa che ha ereditato il locale rilevato anni or sono da Banca Etruria.
Intanto Alessio e i suoi soci hanno la testa su Milano dove a breve apriranno un nuovo locale puntando sulla formula di un servizio che parte con la colazione e finisce con la cena. L’azienda occupa circa sessante dipendenti tra Sansepolcro, Bologna e Firenze, un nuovo laboratorio e l’idea di sbarcare anche nelle principali stazioni.
La passione parte dalla Valtiberina, ma nel 1998 Conti inizia a girare il mondo per apprendere nuovi segreti del mestiere, nel 2005 rileva l’attività di famiglia, per poi continuare una carriera da consulente. L’attività professionale per Gamberini dura anni, fino ad arrivare a rilevare l’azienda per rilanciarla. A Milano invece le cose vanno differentemente, Il Taveggia, rimasto aperto per più di un secolo, aveva chiuso i battenti nel 2019. "Si sono susseguite gestioni non in grado di supportare locali di grandi dimensioni e con molti dipendenti.
Noi riapriremo portando il nostro format che nasce dalle mie esperienze all’estero dove tutti i locali di un certo livello fanno servizio di qualità dalla colazione alla cena". Intanto in piazza San Francesco se ne va un altro week end con le serrande chiuse dei Costanti, sembra essere tornati indietro nel tempo: le luci spente, poche idee, ma la gente in piazza non manca mai.
E’ il problema dei caffè storici, bellissimi, pieni di ricordi, ma troppo grandi e dispendiosi. Eppure qualcuno che li salva c’è e a pochi passi dalla città.