
Corsa all’ultimo biglietto. Calca e alta tensione al botteghino del Comune. Vigili e security in azione
Un’odissea sotto il sole, tra polemiche e tensione. Ieri, alle 9, iniziava la vendita libera dei biglietti per la Giostra del Saracino di sabato, dopo il click day di giovedì, da quest’anno senza possibilità di delega al ritiro.
Il cliché è sempre lo stesso: che sia sotto la pioggia o il sole cocente, centinaia di persone si radunano, fin dalle prime ore del mattino, in piazza della Libertà per accaparrarsi i tanto agognati posti, in tribuna o in piedi. Da anni, ormai, consuetudine vuole che, in un momento non ben precisato quando ancora il sole deve fare capolino dai tetti del centro storico, sul portone del museo della Giostra spunti una lista da compilare a penna che varrà poi come ordine di chiamata.
Ma la consuetudine non è regola: stavolta a qualcuno questo metodo, raffazzonato ma quantomeno con una sua logica, non dev’essere proprio andato giù e la lista non è stata presa in considerazione. Poco importa se qualcuno ha passato la notte fuori o si è presentato in piazza all’alba per apporre il proprio nome il più in alto possibile sul foglio bianco affisso al portone.
Gli animi, quindi, si sono ben presto scaldati, tra chi rivendicava l’uso della lista, chi ne denunciava la sua illegittimità e chi sgomitava per guadagnare posizioni nella più classica delle file all’italiana, cioè a imbuto verso l’entrata. A nulla sono valsi i richiami dei delegati alla vendita dei biglietti, che si sono visti costretti a chiamare prima i vigili urbani e poi un paio di steward di Ombra Security per gestire la massa che ricalcitrava.
La situazione si è gradualmente ricomposta ma i tempi si sono dilatati, con le persone in fondo alla fila che sono riuscite a entrare solo intorno all’ora di pranzo, dopo ore passate sotto il solleone, senza peraltro ricevere alcuna informazione sui posti ancora disponibili.
Situazione che dimostra come la vendita dei biglietti per la Giostra vada riorganizzata con un filtraggio delle transenne all’ingresso della biglietteria; auspicabile pensare a file diverse tra chi intende acquistare posti in piedi, a sedere, per la Giostra o per la prova generale. O affidarsi a una vendita dei biglietti del tutto digitalizzata.
Luca Amorosi