
Ezio Greggio, il conduttore di Striscia al tempo delle trasmissioni sulla Gruccia
AREZZO, 12 NOV - Ci sono voluti anni, quasi dieci, ma alla fine, la guerra dei medici della Gruccia, quella di cui Striscia la Notizia fede un caso nazionale nel dicembre 2006, è approdata alla sentenza che chiude un processo infinito. Accusati di aver 'ritoccatò la cartella clinica di un paziente, che poi morì, due medici sono stati condannati a otto mesi per falso materiale ad Arezzo. In precedenza furono assolti dall'accusa di omicidio colposo. Alla sbarra l'ex primario del reparto di urologia dell'ospedale della Gruccia di Montevarchi (Arezzo), Roberto Migliari, e un secondo aiuto, Pierluigi Leone.
La storia, di cui la trasmissione tv 'Striscia la notizià fece un caso nazionale, risale al febbraio 2006 quando un anziano viene ricoverato nel reparto di urologia dell'ospedale valdarnese e sottoposto ad un intervento alla prostata. Di lì a poco subentra un'infezione che spinge i medici a disporne il trasferimento ad Arezzo senza dare conto nella cartella clinica di un trattamento a base di antibiotici cui il malato fu sottoposto. Dopo qualche settimana l'uomo muore. Il primario chiama il suo aiuto, dottor Costantino Ciari e lo invita a ritoccare la cartella clinica per inserire il trattamento antibiotico. Lui si rifiuta, Migliari si rivolge a Leone.
Ma a questo punto Ciari è già in allerta, fotocopia la cartella prima e dopo le modifiche, poi avvisa le telecamere tv. Da lì le indagini, portate avanti dall'allora sostituto procuratore Roberto Rossi, oggi capo della procura di Arezzo, e poi il processo dal gup finito con la prima assoluzione. Quindi il processo per falsità materiale, accusa per la quale i due medici, rappresentati in aula dagli avvocati Coppi, Melani Graverini e Molino, sono stati condannati a otto mesi. La presenza dell'avvocato Coppi, divenuto famoso per aver difeso imputati eccellenti, ha richiamato in aula un folto pubblico.
La vicenda comunque non è ancora chiusa, almeno nelle aule del tribunale. E' ancora in corso infatti il processo per diffamazione intentato dai medici nei confronto di Ezio Greggio, il conduttore di Striscia, Antonio Ricci (il padre della trasmissione) e Valerio Staffelli, inviato di punta, quello dei tapiri. Lo slogan di Striscia, ai tempi dei programmi con al centro l'ospedale del Valdarno, era "Alla Gruccia uno su mille ce la fa".