REDAZIONE AREZZO

Concorso di Poesia “Marco Gennaioli”, i nomi dei vincitori

Durante la cerimonia pubblica tenutasi a Palazzo delle Laudi sono stati premiati i ragazzi che hanno ottenuto i punteggi più alti

Premiati al concorso letterario

Premiati al concorso letterario

Arezzo, 12 maggio 2025 – In un’edizione in cui diversi dei partecipanti hanno ottenuto punteggi piuttosto alti, i premiati del Concorso di Poesia “Marco Gennaioli” sono stati ben quattro.

Al primo posto si sono collocati con lo stesso punteggio due partecipanti: Isabel Franceschetti con la poesia intitolata “Baci di sole” e Francesca Falasconi con “Un punto sulla mappa”.

A seguire il secondo e il terzo premio sono stati assegnati rispettivamente a Liù Bastianoni con “Ho provato a riparare la tua stella” e Alessandro Calvanese con “Cose che non dico mai”. Oltre a questi durante la cerimonia di premiazione, tenutasi la mattina di sabato 10 maggio a Palazzo delle Laudi, sono state commentate pubblicamente anche le altre sei poesie che, in termini di punteggio, si sono posizionate tra le prime dieci: durante questo momento sono pertanto stati menzionati gli autori di tali componimenti ovvero, Alessandro Maccotta, Gaia Silvia Pettinori, Emma Pasqui, Angelica Carletti, Agnese Contucci e Gemma Focardi.

La graduatoria attraverso la quale sono stati individuati i vincitori è stata stilata in seguito alle valutazioni assegnate, in forma anonima, da una giuria composta da sette membri: Carla Masetti Gennaioli (presidente della Fondazione “Marco Gennaioli”), Matteo Martelli (presidente del Centro Studi “Mario Pancrazi”) e dai docenti Veriana Migliorati, Nicolò Biccheri, Laura Caruso, Carolina Calabresi e Gabriele Marconcini.

A tutti i partecipanti presenti è anche stato consegnato il volume che raccoglie tutte le 112 poesie, con relativo nominativo degli autori, che i ragazzi hanno inviato entro la data dello scorso 10 aprile. Ancora una volta, dopo quest’ultimo atto che ha formalmente chiuso la terza edizione del Concorso di Poesia, gli organizzatori ringraziano tutti gli studenti che hanno partecipato e tutti coloro, a partire dal Comune di Sansepolcro e le scuole del territorio, che hanno supportato l’iniziativa.

Di seguito, dalle prime alla terza, si riportano le poesie che sono state premiate.

I ex-aequo

ISABEL FRANCESCHETTI

Baci di sole

Ti accarezzo

Sono le sette

Chiusi sdraio e ombrelloni

Il suono leggero della musica dal chiostro

sembra più lontano del solito.

Persino i gabbiani abbandonano gli scogli.

È l’ultimo bagno d’estate

Il sole color conchiglia

si incastona fra i capelli d’oro

Il cielo è una pennellata di rosa

fa più freddo.

I segni dei baci di sole li porta via il vento

È sera

Intanto il tempo fa le valigie

e se ne va come è arrivato

silenzioso

con occhi chiari color delle onde.

I ex-aequo

FRANCESCA FALASCONI

Un punto sulla mappa

Dove nasci

cambia tutto.

Un tiro di dadi che decide.

Cambia il cielo che vedi

la prima volta che apri gli occhi,

il suono che senti:

una ninna nanna,

o un’esplosione in lontananza.

C’è chi nasce tra pareti calde,

mani che stringono,

un nome già scritto su un diario.

E chi, invece, tra polvere e lamenti,

e una speranza sbiadita.

In certi luoghi, nascere è un inizio.

In altri, è già una lotta.

Dove nasci

decide se avrai acqua pulita,

o se dovrai camminare ore per un secchio.

Se avrai libri da sfogliare,

o se dovrai lavorare

prima ancora di imparare a leggere.

Ci sono culle che diventano trampolini,

e culle che sembrano gabbie.

Non per scelta.

Solo per geografia.

La Terra gira uguale per tutti,

ma non tutti iniziamo dallo stesso punto.

C’è chi corre,

e chi resta indietro

senza colpa, senza voce,

senza opportunità.

E allora,

se sei nato dalla parte fortunata del mondo,

non chiudere gli occhi.

Usa le mani, la voce, il cuore.

Perché dove nasci non è un merito,

ma scegliere cosa farne

può cambiare qualcosa.

II.

LIÙ BASTIANONI

Ho provato a riparare la tua stella

Ho provato a riparare la tua stella...

A ripararti

Ma ho fallito, eri troppo rotto

Troppo frammentato, come lei

Mi dispiace davvero, ci ho pensato e ripensato, se

accogliere il tuo dolore

Quello che mi stavi provando ad offrire…

Tutto senza parole

Ho preso la mia decisione, ho scelto con attenzione

Ho provato a riparare la tua stella

E ho lasciato i lavori a metà

Non mi porterò via altri pezzi di te

Da custodire e proteggere

Quando i miei, che hai ancora tu

Sono dimenticati

Affogati

Tutte le sere nell’odore di fumo, sommersi

Persi

In quella nebbia

In quella rabbia

Ho davvero provato a riparare la tua stella

Dopo un po’ ci ho rinunciato

Tranquillo, ti lascerò stare

Ti lascerò affondare

In quella fragile nebbia

Di delusione e di rabbia.

Non puoi mentire al respiro.

III.

ALESSANDRO CALVANESE

Cose che non dico mai

Ci sono giorni

in cui mi sveglio con la testa piena

di pensieri che non hanno nome,

come se la notte parlasse un’altra lingua

e io non riuscissi a tradurla.

A scuola sorrido, faccio battute,

ma dentro ho un mare agitato.

Non è tristezza, è solo che a volte

cambia direzione da solo

e non conosce riposo.

Ripenso a quando bastava un pallone,

una corsa nel prato, le ginocchia sbucciate,

per sentirmi invincibile.

Ora corro ancora,

ma spesso non so dove sto andando.

Scrivere mi serve,

è come tirare fuori il disordine,

trasformarlo in qualcosa che respira,

che non resta solo dentro.

A volte metto tutto su carta,

non per spiegarmi,

ma per sopravvivere

a ciò che non riesco a dire.

Non so se questa è poesia,

ma è la parte più vera che ho,

quella che non grida

eppure chiede di essere ascoltata.