
"Quando subiamo un furto la nostra grande preoccupazione, oltre ai danni, è legata alle persone che lavorano con noi, circa una settantina. La paura di dover subire una riduzione o un rallentamento dell’attività" spiega Giuliano Chini proprietario dell’azienda orafa di Ponticino che, nella notte tra martedì e mercoledì, ha subito il tentativo di furto. Un blitz organizzato nei minimi dettagli. Un trattore usato come ariete per aprire un varco, i chiodi a terra per coprirsi le spalle in caso di una fuga immediata. Fortunatamente, "l’intervento dei carabinieri è stato tempestivo. Siamo dotati di sistemi di allarme, quanto mai necessari in questi periodi. Un sistema di difesa, quello dell’allarme e delle forze dell’ordine, che ha funzionato alla perfezione" continua Chini. Le telecamere della videosorveglianza hanno ripreso quattro persone "armate" di un trattore scagliato contro il cancello.
Il portone laterale, che i ladri hanno provato a sradicare con il veicolo agricolo, ha dato loro filo da torcere, facendo perdere tempo prezioso. Alla fine il commando è entrato da una sorta di pertugio ma senza poter arraffare molto se non un alcuni grammi di ottone. A disturbarli, l’arrivo di vigilantes e carabinieri messi in guardia dall’allarme. Le telecamere hanno ripreso anche l’ultima fase dell’assalto fallito, la fuga. I quattro sono scappati bloccando l’auto delle guardie giurata con dei chiodi gettati a terra davanti al cancello. Qualche migliaia di euro i danni subiti, ma l’assalto non è stato portato a termine.
"La nostra attività non si ferma, si pensa sempre a questo aspetto, fondamentale. Con noi lavorano molte persone e maestranze". L’azienda Chini negli anni ha subito altri furti. "Quanti? È bene dimenticare..." sorride Giuliano, oggi a capo di un’azienda che proprio quest’anno compie 70 anni durante i quali si sono succedute tre generazioni. "Tutto è nato con mio nonno Egidio, da cui ho preso il nome, e il fratello Mario nel lontano 1952. Le loro orme sono state poi seguite da mio babbo Giuliano, che oggi ha 80 anni, poi è toccato a me" dice Chini.
Dal 1952 l’azienda ne ha fatta di strada, nel tempo ha saputo innovarsi fino a diventare tecnologicamente all’avanguardia, attiva sul mercato nei cinque continenti e la cui produzione è certificata da enti internazionali.