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Arezzo, 1 novembre 2019 - La Città di Natale gonfia il petto, moltiplica le attrazioni ma rischia di non fare più la ruota. Lei, la ruota panoramica, il gigante delle cabine, il simbolo un anno fa dei due mesi filati di festa al Prato. Era stata la grande scommessa dell’assessore Marcello Comanducci, completando un inseguimento che era partito la bellezza di dodici mesi prima. Ora torna in bilico.
«E’ l’ultimo anello che manca – risponde – in un quadro che vedrà il potenziamento di tutti gli allestimenti. Una scelta definitiva la prenderemo tra lunedì e martedì». Oltre non si spinge, anche perché è la fase calda delle trattative.
Si limita a indicare lo scenario possibile. «Potremmo perfino adottarne una più grande e spettacolare di quella di un anno fa. Così come sostituirla con un’altra attrazione diversa». Quale non si sa, anche perché l’obiettivo resta quello di confermare comunque la ruota. I motivi? Si arrampicano tra le ipotesi. Il vecchio impianto ha vissuto un anno complesso: sequestrata un paio di mesi dopo Arezzo ma a Grosseto, insieme ad altre mille attrazioni simili in tutta Italia.
Un’operazione della Procura di Vercelli, da un incidente ad una ragazzina fino all’accusa addirittura di corruzione e falso sul nodo del rilascio delle autorizzazioni. Ma la storia in sè è finita: la vecchia ruota è stata dissequestrata come gli altri impianti, gira che è una bellezza a Busto Arsizio e il gestore di un anno fa è ancora perfettamente in pista.
Quindi? Aldilà dell’inchiesta che, ripetiamo, con Arezzo poco c’entra, la ruota, in barba alla forma, è ancora un punto interrogativo. Una questione economica? Il finanziamento via internet per ora non sta andando granché, siamo a19 mila euro sui centomila ipotizzati, «E’ una cosa che mi amareggia – ammette Comanducci – mi aspettavo una risposta diversa dalla città».
Ma perfino il problema economico non sembra determinante. Nè risulta che siano emerse nuove riserve dalla Soprintendenza, che due anni fa aveva detto no. Ormai la soluzione del giallo è vicina. Conferme invece su tutta la linea per il raddoppio delle casine, il planetario, la struttura ottagonale di accoglienza, la Casa della Lego (in questo caso Ascom), per la pista di slittino e soprattutto per quella di pattinaggio, su un percorso nuovo, intorno alla statua di Petrarca.
E per l’illuminazione, già montata su buona parte del centro e non solo. Un mondo messo su dalla Fondazione Arezzo In Tour e che dalla ruota potrebbe essere ammirato dall’alto. In alternativa? C’è il trenino: almeno lui già sta scaldando i motori. A