
"Non ci fate tornare in Calabria senza vedere la casa di Babbo Natale": il messaggio accorato di una mamma arriva dalla Calabria. La donna si è accorta che il "grande vecchio" riceve sì in Fraternita ma su prenotazione e per oggi i posti sono esauriti. Così, lancia un appello agli organizzatori di Confcommercio. "Ne stiamo parlando a mio figlio da un mese, veniteci incontro". Ma intanto è mezza Italia in movimento per l’evento aretino dell’anno che oggi apre i battenti.
L’inaugurazione è alle 17 al Prato, il gioiello costruito dalla Fondazione In Tour, tra gli squilli dei Musici e l’illuminazione studiata per stupire. E le prime anticipazioni vanno in quella direzione, anche se oggi l’effetto luce raggiungerà il culmine nell’istante dell’accensione. La partenza della festa è già da stamani. Alle 9 i primi ad aprire saranno i banchi tradizionali di San Jacopo e Risorgimento, alle 10 sarà il turno delle 40 casine del Prato e del mercatino tirolese di piazza Grande.
La sveglia suona e il Natale si accende: quello aretino ma non solo. Perché di fronte alla Città del Natale, adesso in tanti provano a giocare di anticipo, soprattutto in Toscana, dove Santa Croce e Montepulciano, ad esempio, si mettono in scia e scelgono di aprire prima. Ma il centro di gravità della festa resta qui, grazie alla corsa partita da alcuni anni. Si gioca d’anticipo sulla zona calda dei mercati tirolesi: da Bolzano a Brunico a Bressanone tutti in pista da sabato prossimo. Ma quella settimana consente ad Arezzo di mantenere la priorità acquisita e la trasforma nell’alternativa concreta alla febbre natalizia per una bella fetta del centro sud: da Roma, che fa la parte del leone, fino alla Calabria ma anche dalle isole, con prenotazioni fioccate perfino da Sicilia e Sardegna. Un fiume di arrivi che punta a bissare il milione e trecentomila presenze degli anni ruggenti e che si svilupperà tra oggi e domani con lo sbarco dei pullman. Tra sabato e domenica ne sono previsti più di trenta.
La Casa di Babbo Natale è al gran completo fino al 7 dicembre. Numeri che anticipano la portata dell’evento. Il cuore resta piazza Grande e qui le attenzioni saranno rafforzate: tutto per evitare la ressa. La regola è una: entrata da via Vasari e uscita da via Seteria, e su questo gli addetti alla sicurezza saranno inflessibili. Tutto il resto è festa che coinvolge tutto il centro. Dalle piazze Risorgimento e Sant’Agostino alla Guido Monaco degli artigiani, stavolta in pista fino alla vigilia di Natale, ai Tirolesi e al Parco delle Meraviglie al Prato: è qui che la Fondazione ha scommesso forte.
Come? Confermando la ruota panoramica, quasi raddoppiando le casine, rispolverando la pista di pattinaggio (torna dopo anni) e la Giostra dei cavalli antichi. Tutto accompagnato da un fiume di luci fino alla Fortezza, di nuovo nel percorso dell’evento.
Non solo: artigiani nel chiostro della biblioteca, presepi in quello della Provincia, Europa in miniatura a San Francesco, tra i capolavori della Lego sparsi su tre piani. Fino al "tetto" della città con la grande cometa sul sagrato del Duomo e l’albero all’angolo del Prato, ormai uno dei simboli della festa. Una festa sulla quale saltano il commercio in sede fissa e la ristorazione. Le lucine dell’8 dicembre sono già allestite e conquistano angoli finora inesplorati come via Cesalpino.
La Città della festa campeggia sulle vetrine, "insidiata" solo dal Black Friday, in un contrasto cromatico con il bianco che racconta il Natale.
Lucia Bigozzi