Cinque colpi in un mese. È ancora incubo assalti

Furti in serie e con modalità simili: la mappa dei raid nelle aziende aretine

Cinque colpi in un mese. È ancora incubo assalti

Cinque colpi in un mese. È ancora incubo assalti

Furti in serie: cinque in meno di un mese. E tutti con modalità di esecuzione che fanno pensare a bande di professionisti che agiscono probabilmente con la complicità di basisti locali.

Si può leggere così, in attesa che le indagini degli investigatori facciano il loro corso, il raid in un’azienda di argento nella zona industriale della città. Nel mirino il 22 aprile era finita la Taitù di via Ramelli. Qui i ladri avevano messo a segno il colpo rimanendo sul tetto dopo essersi arrampicati lungo la parete dell’edificio. Una volta sulla sommità avevano rimosso alcuni pannelli prefabbricati e calato un’asta con un arpione. Tutto in corrispondenza dei locali destinati alle spedizioni dei preziosi. I ladri hanno agganciato le borse già pronte per raggiungere i clienti e si sono dileguati con un bottino stimato in circa centomila euro. La dinamica del colpo porta a pensare che la banda del buco abbia agito conoscendo nei dettagli la mappa dell’azienda da svaligiare. Qualche giorno prima il raid aveva colpito una ditta di Tegoleto, specializzata in lavorazione d’argento. Qui i malviventi erano riusciti a fuggire con preziosi e semilavorati. Per mettere a segno il colpo, avevano deciso di entrare nell’azienda confinante, poi avevano praticato un foro nella parete passando nei locali da ripulire. Era il 12 aprile quando un commando di professionisti aveva assaltato una ditta specializzata nella lavorazoine di argento ad Anghiari. Un’azione in stile militare: i banditi avevano rubato un autoarticolato a Città di Castello con il quale avevano sbarrato le vie di accesso all’azienda. Poi avevano lanciato un’auto rubata contro il cancello per aprirsi un varco e una volta all’interno, avevano aperto le casseforti e prelavato i preziosi. Da una prima stima, si era trattato di un bottino ingente: circa trecentomila euro. Ora la banda del buco firma altri due colpi.