Chiesa gremita per l’ultimo saluto al motociclista Andrea Camaiti

A Pieve Santo Stefano l'ultimo saluto a Andrea Camaiti, vittima di un incidente con un cinghiale. Emozionante cerimonia, ora l'impegno è limitare tali incidenti.

Chiesa gremita per l’ultimo saluto al motociclista Andrea Camaiti

Andrea Camaiti,che nella notte fra venerdì e sabato si è imbattuto in un grosso cinghiale in mezzo alla strada, mentre era in sella alla sua moto

Erano più di un migliaio, ieri mattina a Pieve Santo Stefano, le persone che hanno voluto tributare l’ultimo saluto ad Andrea Camaiti, lo sfortunato 57enne che nella notte fra venerdì e sabato si è imbattuto in un grosso cinghiale in mezzo alla strada, mentre in sella alla sua moto aveva quasi raggiunto la sua abitazione in località Salaiole. Ma in agguato c’era un ungulato che le ha attravrsato la strada, facendolo finire rovinosamente a terra

Troppo piccola si è rivelata la chiesa della Madonna dei Lumi per ospitare un’intera comunità che si è stretta attorno alla sorella Romina e ai parenti di Andrea, i quali hanno dimostrato nella circostanza una grande compostezza.

La messa funebre è stata celebrata dal parroco, don Juan Carlos Ardila Rios e vi sono stati diversi momenti toccanti nel ricordo di un uomo dall’aspetto e dallo spirito giovanile, che aveva saputo conquistarsi l’affetto di tutti poiché intelligente, buono di carattere e dotato anche della giusta dose di ironia.

"Abbiamo perso una persona speciale e non lo dico perché era mio fratello", ha detto la sorella Romina al microfono in chiesa, durante il rito, nel salutare per sempre Andrea, così come hanno fatto anche alcuni amici".

Al termine, il feretro è stato trasportato nel piccolo cimitero di Cerbaiolo, dove è avvenuta la tumulazione e dove Andrea Camaiti riposerà accanto al padre Adriano, morto quasi tre mesi fa. In molti sono stati coloro che hanno preso l’auto per arrivare fino a Cerbaiolo e scortare fino in fondo l’amico che non c’è più.

Adesso, l’impegno da prendere è soltanto uno: cercare di limitare la proliferazione dei cinghiali, che provocano danni in primis a chi circola in strada, con esiti tragici come è avvenuto in questo caso, ma anche alle colture. Chi di competenza deve prendere atto della realtà e cercare di fare in modo che la probabilità di imbattersi in animali del genere quando si viaggia in strada sia il più possibile ridotta. Perché un domani non ci si ritrovi a dover piangere un’altra vittima.

Claudio Roselli