Ceccarelli: "Due Mari e varianti, ora ci siamo E in sanità battaglia per distretti più piccoli"

Cento giorni da capogruppo Pd in Regione: "Nuovo ruolo, stesso impegno per la provincia". Su Arezzo: amministrazione assente, è mini-cabotaggio

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di Sergio Rossi

A tu per tu con Vincenzo Ceccarelli, capogruppo Pd in consiglio regionale, già assessore alle infrastrutture per due mandati.

Fuori dalla giunta: cento giorni dopo è ancora amareggiato?

"Parlare di amarezza è eccessivo, semplicemente non si sono create le condizioni, politiche e geografiche, per tornare assessore. Penso comunque di aver lasciato a chi è venuto dopo di me una buona eredità. E comunque avevo fatto il massimo: avrei firmato per diecimila preferenze e ne ho ottenute quindicimila, significa che il territorio ha riconosciuto il mio impegno".

Incarico nuovo, che impatto ha avuto?

"Intanto è un ruolo di grande importanza, il capogruppo del partito di maggioranza si interfaccia costantemente con il governatore Giani e con la giunta. Quanto all’impatto, è stato più che buono. Metà dei 22 consiglieri sono tra l’altro di fresca nomina e riconoscono in me un collega che può aiutarli nell’inserimento in una realtà non facile. In generale, il rispetto reciproco è massimo".

Cosa deve fare un capogruppo trovandosi accanto consiglieri provenienti da tutte le province toscane?

"Esercitare un ruolo di sintesi, ognuno porta legittimamente le istanze del territorio e tutti insieme dobbiamo trovare una quadra comune per indirizzare e controllare il lavoro di giunta".

Dove ha trovato le difficoltà maggiori?

"Da assessore mi occupavo di un settore preciso, adesso il mio compito si svolge a 360 gradi e quindi devo studiare parecchio".

Nel corso dei suoi mandati ha lavorato molto per le infrastrutture aretine...

"I risultati sono arrivati, ma contano anche i piani impostati che adesso dovrà gestire l’assessore Baccelli".

Parliamone...

"La Due Mari è davvero a una svolta, l’arrivo del commissario, scelta perorata dal sottoscritto in tempi non sospetti, darà finalmente il via ai cantieri per il nodo di Arezzo: dopo la progettazione esecutiva ormai alle porte, i lavori potrebbero iniziare nei primi mesi del 2023".

La Regionale 71, specie nel tratto da Subbiano ad Arezzo, è diventata un tratturo...

"Ma non c’entra la Regione, la manutenzione spetta alla Provincia con i finanziamenti regionali che per tutta la Toscana ammontano a 10 milioni per circa un migliaio di chilometri, un 30% in più rispetto al passato. Alla Regione spettano le opere e ad esempio siamo a buon punto per la realizzazione della variante da Subbiano Nord a Calbenzano e il completamento di quella di Camucia".

C’è poi, sempre allo scopo di liberare la 71, il problema della bretella di collegamento con San Zeno...

"In questo caso il progetto dell’opera Giovi-San Zeno non c’è . Con un emendamento al bilancio avremmo stanziato le risorse per progettare la bretella ma sarebbe opportuno che il Comune rinunciasse all’idea della galleria sotto Quarata, ipotesi già scartata perché complicata e costosa".

Da capogruppo si occupa non solo di strade. Della sanità cosa ne pensa?

"Il sistema ha retto bene all’impatto con il Covid ma va migliorato. Pur restando nell’ambito delle aree vaste, occorre fare un passo indietro sui distretti sanitari, riducendone le dimensioni per dare una risposta territoriale più pronta, efficiente ed omogenea. E lo faremo".

Crisi di governo, qual è il suo auspicio?

"Spero che Pd, 5stelle e Leu rimangano uniti nel sostenere Draghi,non rinunciando al processo di riunificazione del centrosinistra, dando un’impronta anche sociale alla futura azione di governo".

Lei segue da vicino le vicende del Comune di Arezzo...

"Vedo un’amministrazione abbastanza assente. Auspico che da parte nostra, all’opposizione, ci si concentri sui grandi temi della città, incalzando l’esecutivo di continuo".