SILVIA BARDI
Cronaca

C'è il "muro della gentilezza", chi può dona e chi ha bisogno prende con "Donne insieme"

Nella nuova sede dell'associazione Donne Insieme di via Curtatone ad Arezzo abiti, scarpe, borse, coperte e articoli per bambini gratis per tutti, ma anche un corso di taglio e cucito e una porta sempre aperta. Un appello a donare

Associazione Donne Insieme: muro della gentilezza

Arezzo 6 febbraio 2021 - Non hanno mai rinunciato, da quando sono “nate” venticinque anni fa. I loro obiettivi sono gli stessi di allora perché paradossalmente non sono cambiati i bisogni, anzi. Sono scese di nuovo in campo le volontarie dell’associazione “Donne insieme”. Hanno aperto una nuova sede in via Curtatone di Arezzo, in piena zona Saione, e si sono subito messe a disposizione della cittadinanza. Soprattutto delle persone in difficoltà. E hanno attivato nei loro locali, prime ad Arezzo, il “muro della gentilezza”. 

Ci sono abiti, cappotti, scarpe, borse, anche vestiti da sposa. E per i bambini anche giocattoli e libri. Una grande stanza piena di cose utili che ognuno può andare a prendere se ne ha bisogno, gratis. Lo chiamano “il muro della gentilezza”, un atto rivoluzionario diffuso in tutto il mondo, arrivato anche ad Arezzo, che vede su chiodi piantati nei muri appendere capotti o generi di prima necessità per chi ne ha bisogno. Ad Arezzo il “muro” è nella nuova sede dell’associazione Donne Insieme in via Curtatone 18/A.

Quando nel 1995  è stata costituita l’associazione “Donne insieme”, ha sempre avuto per statuto l’integrazione contro ogni emarginazione e conflittualità, con un occhio attento alle donne che dovevano essere aiutate anche nel loro cammino di autonomia e di relazione fra straniere e italiane, anche contro la violenza. Ieri come allora si sta lavorando nella nuova sede di via Curtatone per tutti coloro che hanno bisogno, dove si può imparare anche a  cucire, quindi  il mestiere di sartoria, e dove è stato allestito il “muro della gentilezza”. Chi può dare dà e chi ha bisogno prende, gratuitamente, in un scambio di reciproco aiuto.  Sulla vetrina  un grande cartello invita ad entrare, con la scritta “è gratis”.

“La nostra porta è sempre aperta - insiste la presidente Bruna Cantaluppi, con una lunghissima esperienza nel Cesvot, nell’Avad, nel sociale, nelle lotte femminili, nell’integrazione, nel volontariato - e per questo abbiamo scelto di aprire in zona Saione, un punto caldo della città. Qui può venire chiunque, tutto quello che c’è lo mettiamo a disposizione, anche i locali li condividiamo con le associazioni che hanno bisogno di una sede per incontrarsi e lavorare come gli operatori di strada Dog”.

La sede, lo ricordiamo, è aperta il martedì mattina dalle 9 alle 12 quando si terranno anche i corsi di taglio e accesso al muro della gentilezza, il giovedì mattina dalle 9 alle 12 per informazioni e muro della  gentilezza e il martedì, mercoledì e venerdì pomeriggio  dalle 15 alle 18 per il muro della gentilezza.

Alle pareti  troviamo tante pezze di stoffa, in una rastrelliera cappotti, gonne, pantaloni, vestiti, anche abiti da sposa, c’è un angolo con i giochi per i bambini, c’è la stanza con le macchine da cucire per il laboratorio condotto da Nadia Menaboni: “Ogni fine corso faccio le sfilate  - spiega Nadia -  le ultime le abbiamo fatte al Museo archeologico con Monnalisa e Arezzo Fashion. Da noi vengono ragazze in difficoltà, ma anche uomini, di ogni razza, di ogni età, di ogni religione. Chi è diventato sarto, chi è tornato a lavorare nel proprio paese e chi purtroppo con questa crisi è dovuto andare a raccogliere frutta o tabacco. Quando eravamo alla Casa delle culture avevamo attive quattro sale in contemporanea con le macchine. Qualcuno era anche riuscito ad aprire un negozio per le riparazioni, poi la pandemia e l’impossibilità di pagare gli affitti ha spazzato via tutto”.

Ma le “Donne insieme” non si fermano e sperano che questi nuovi locali facciano bene anche al quartiere, a chi ha voglia di fare due chiacchiere, a chi vuole donare e a chi ha bisogno di prendere: "Noi continuiamo con il nostro lavoro di integrazione e di mediazione culturale - insiste Bruna Cantaluppi -  e  non molliamo. Siamo aperti il  martedì e giovedì ed eseguiamo anche lavori di sartoria oltre che messa a punto di pellicce e di pelletteria”.

Ma anche l’associazione ha  bisogno di aiuto, anzi, di uno scambio in merce. Fanno comodo pezze, stoffe, bottoni, cerniere, stoffe, abiti usati, pelletterie per creare borse, paillettes, strass, fili e aghi, scampoli e pannolenci. La pagina Facebook dell’associazione, curata da Rosaria Sorrentino, è diventata una grande vetrina virtuale con oggetti e abiti a disposizione di tutti ma anche di annunci di lavoro. Il laboratorio infatti  può eseguire interventi di riparazione, aggiustamento taglie, sartoria. La fantasia pensano loro a mettercela,  la galleria fotografica delle sfilate allestita alle pareti lo dimostra. Tanti colori, tante tradizioni da ogni parte del mondo. Uno scambio di ricchezza.