Federico D'Ascoli
Cronaca

Catechismo in didattica a distanza e termoscanner in Pieve e al Duomo

Messa in sicurezza nelle due chiese: termometri e gel all’ingresso donati dalla Pm Allarmi. E a Staggiano e S.Firenze i ragazzi preparano la comunione davanti al computer

Termoscanner in chiesa

Arezzo, 15 novembre 2020 - Le chiese sono uno dei pochi punti di aggregazione rimasti aperti nelle zone rosse della seconda ondata del Covid-19. Rispetto al primo lockdown i parroci si organizzano per mettere in sicurezza i fedeli durante le funzioni religiose o per consentire il catechismo a distanza. Il testo dell’ultimo decreto del presidente del Consiglio precisa che «l’accesso ai luoghi di culto avviene con misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro».

Nessun cambiamento, insomma, rispetto alle precedenti disposizioni del governo. Ma oggi chi andrà alla messa in Duomo o alla Pieve di Santa Maria troverà alcune novità che a dirla tutta sono diventate ormai familiari in questi mesi. Ai portoni di ingresso, grazie alla donazione di Pm Allarmi, si troveranno apparati per pulirsi le mani con il gel e misurarsi la temperatura.

Non solo: sulle panche in legno delle due chiese del centro storico di cui è parroco don Alvaro Bardelli ci saranno invece degli adesivi con la scritta «siediti qui», realizzati da Tenzi Srl, per distanziare i posti a sedere. E anche il catechismo, croce e delizia di ogni bambino di fede cattolica, prende una strada simile a quella della didattica a distanza.

Rispettando le linee guida scritte a suo tempo dall’Ufficio catechistico nazionale per le zone rosse in cui si chiedeva di evitare momenti in presenza «favorendo, con creatività, modalità d’incontro, ponendo la dovuta attenzione alle varie fasce di età». Raccomandazione presa alla lettera nella parrocchia di Staggiano e San Firenze: già da ieri sono iniziati i primi incontri dei ragazzi che a primavera dovrebbero fare la Prima comunione.

Una modalità che i bambini già conoscono del primo lockdown, quando tutte le scuole erano sbarrate. Anche se oggi le elementari, insieme alla prima media, sono le uniche classi di cui è ancora consentito l’insegnamento in presenza. I ragazzi, dopo mesi in cui non si erano potuti vedere si sono di nuovo salutati con i catechisti dallo schermo di un computer e hanno iniziato ad affrontare i temi dell’eucarestia in vista di un sacramento che chissà come potranno ricevere.

Per padre Giovanni Martini, il parroco di Staggiano e San Firenze, non è una novità affidarsi a iniziative originali. È stato il primo, già a inizio marzo, a celebrare la messa all’esterno sotto il porticato dell’oratorio Don Walter che si affaccia sulla strada che da Staggiano porta a Peneto.

Oggi invece le messe sono celebrate nel campo all’aperto accanto al campo sportivo da poco realizzato. Meteo permettendo, naturalmente.