È un muro, altissimo e invalicabile che segna la rottura definitiva tra un sindaco e il suo partito, oggi entrambi ex. Al j’accuse di Simona Neri, sindaca di Laterina Pergine, sulla mancata ricandidatura e l’ostracismo manifestato dai vertici dem arriva la doppia replica del Pd: coordinamento provinciale e comunale. E i toni sono durissimi. "La sua ricostruzione delle vicende elettorali è frutto di fantasia e risentimento, così come era frutto di fantasia la sua affermazione che le elezioni nel suo comune si sarebbero svolte nell’anno 2024". La contestazione riguarda, in particolare, la rivelazione di Neri sul vertice con il Pd: "Invitata dal segretario provinciale mi ritrovo di fronte un’intera coalizione, i rappresentanti del terzo polo e i miei avversari politici". La sindaca lamenta di "essere stata messa sotto accusa dal Pd e davanti a tutti, sui tempi dei lavori e le scelte amministrative". In quella riunione "mi è stato detto che non ero la persona giusta per il secondo mandato". L’accusa mossa al partito aretino guidato da Francesco Ruscelli, è quella di "essere stata buttata via come una scarpa vecchia" perchè "volevano togliere di mezzo una sindaca che è sempre stata moderata per dimostrare di seguire il nuovo corso Schlein". Dal quartier generale di piazza Sant’Agostino parte la contraerea: "I fatti sono andati in tutt’altro modo. Il Pd non ha scaricato la ex sindaca Neri, al contrario le ha offerto la candidatura". E qui Neri sostiene di aver proposto "una coalizione che andasse dal terzo polo fino alla sinistra: il Pd davanti a tutti ha messo i paletti".
La controlettura dem è netta: "La ex sindaca si è presa il tempo necessario per valutare se esistevano le condizioni per potersi ricandidare, contattando possibili candidati da inserire nella lista, ascoltando i pareri di cittadini e associazioni e ormai a ridosso della scadenza per la presentazione delle liste, ha comunicato che non c’erano le condizioni per una ricandidatura. Sono fatti documentabili, il resto sono fantasie che mischiano vita pubblica e vita privata sulla quale mai ci siamo permessi di intervenire". Il passaggio rimanda alle dichiarazione di Neri sul suo rapporto sentimentale con un ex deputato di centrodestra, elemento che nella vicenda della ricandidatura avrebbe pesato.
"La scelta di non ricandidarsi appartiene a Simona Neri e non è eticamente giusto che tenti di trasferire le sue contraddizioni sul piano politico accusando, non si sa bene chi, di averla allontanata a causa del suo moderatismo", rimarcano gli esponenti dem per i quali "sarebbe interessante capire cosa essa intenda per “moderatismo” in un contesto amministrativo come quello di Laterina-Pergine. Qui moderatismo, Schlein, scelte di politica nazionale non c’entrano nulla. Se Neri vuol trovare “nobili” giustificazioni per traghettarsi politicamente da un’altra parte non scarichi addosso al Pd colpe che sono interamente sue perché in questa vicenda l’unica vera ‘vittima’ è proprio il Pd".
Lucia Bigozzi