SONIA FARDELLI
Cronaca

Casa del Commiato nel condominio, è rabbia

A Bibbiena Stazione gli inquilini dicono no e chiedono lo stop ai lavori. Contrari anche i commercianti della via dello shopping

Casa del Commiato nel condominio, è rabbia

di Sonia Fardelli

La Casa del Commiato non s’ha da fare in un condominio. A Bibbiena Stazione i proprietari degli appartamenti che affacciano nella via dello shoppping, supportati dai commercianti del paese, sono sul piede di guerra. E’ partita una petizione che in sette giorni ha raccolto quatrocento firme depositate in Comune per bloccare il progetto di un’impresa di onoranze funebri.

Il sindaco Filippo Vagnoli condivide "le perplessità dei cittadini. Abbiamo manifestato dissenso anche con una mozione in Consiglio. Purtroppo le leggi nazionali non prevedono limitazioni ai luoghi. Il Comune non ha possibilità di vietarne l’apertura ma vigileremo".

Nella vicenda c’è un passo in avanti. Gli inquilini della palazzina dove sorgerà la Casa del Commiato lungo la strada Umbro Casentinese si sono rivolti a un legale per vedere se è possibile evitare che sotto la loro casa venga aperta la stanza mortuaria. A tutelare gli interessi di quattro famiglie, in tutto una quindicina di persone, è lo Studio Legale Tafi di Bibbiena.

Alcuni giorni fa, gli avvocati hanno inviato, a nome e per conto dei condomini, una pec al Suap e al responsabile dell’Unità operativa Urbanistica del Comune di Bibbiena, nella quale vengono contestati alcuni passaggi della "Scia e della Scia in variante medio tempo presentata", ovvero della segnalazione certificata di inizio lavori per la Casa Funeraria.

Nella lettera i legali ribattono sul fatto che mancano le dichiarazioni di consenso dei condomini della palazzina per l’apertura di questa Camera del commiato, così come contestano il fatto che mancherebbe il consenso del proprietario per il mutamento di destinazione d’uso del fondo che dovrebbe passare da "commerciale ed artigianale" a "direzionale e di servizi". E per tutto questo, chiedono la sospensione dei lavori.

Oltre all’azione dei condomini attraverso lo studio legale Tafi, in questi giorni c’è stata anche una petizione dei cittadini di Bibbiena Stazione che in una settimana hanno raccolto quattrocento firme contro l’apertura della Casa del commiato. Firme che sono state già state depositate in Comune.

Adesso gli inquilini, i commercianti e gli abitanti di Bibbiena Stazione aspettano una risposta proprio dall’amministrazione comunale per capire cosa effettivamente succederà nella strada centrale del paese.

L’altro ieri il sindaco Filippo Vagnoli e la sua giunta hanno divulgato una nota nella quale dichiarano di non poter intervenire, in base alle legge nazionale che regola le stanze mortuarie e che non pone limitazioni ai luoghi dove realizzarla.

E ancora: contro l’apertura della Camera del commiato è stata presentata in Consiglio comunale una mozione dall’avvocato Anna Lisa Tafi, consigliere di minoranza nel Comune di Bibbiena. La mozione è stata approvata all’unanimità con la sola astensione della stessa Tafi. I condomini, sotto i cui appartamenti verrà aperta la Casa dell’ultimo saluto terreno, non si sono rassegnati e promettono battaglia. Al punto che se non arriverà una risposta dal Comune potrebbero anche vagliare il ricorso al Tar, per far valere le loro ragioni. "Abbiamo già valutato questa ipotesi - afferma l’avvocato Anna Lisa Tafi - e valuteremo strada facendo cosa fare".