Carabinieri, turn-over nelle stazioni In pensione il comandante di Arezzo

Gabriele Urso lascia dopo 43 anni di servizio, arriva Vitiello da M.S.Savino

Immagine di repertorio

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Il turn-over c’è e massiccio. Innescato da una circostanza casuale, un pensionamento, e da una circolare del comando generale dell’Arma che impone una rivoluzione nelle stazioni dei carabinieri di mezza provincia, in parte subito, in parte rinviato al prossimo anno. La direttiva, infatti, stabilisce che nessun maresciallo comandante di stazione possa rimanere nel suo incarico per più di dieci anni e sono tanti i sottufficiali, vera spina dorsale della Benemerita, quella che consente all’Arma di avere sempre il polso del territorio, che si trovano in queste condizioni.

Gabriele Urso, però, da 22 anni al comando della stazione più importante di tutte, quella di Arezzo, se ne va per raggiunti limiti di età. Oggi compie sessant’anni e dopo 43 da carabiniere lascia il servizio attivo. Pugliese di origine, ma umbro-aretino di adozione per aver sposato una moglie di Castiglione del Lago, ha avuto il suo primo comando di stazione a San Quirico d’Orcia, in provincia di Siena, dopo aver servito a Gioiella (Castiglione del Lago e in provincia di Pistoia. Poi nel 1990 il trasferimento al comando della stazione di Terontola, da dove nel 1999 è arrivato ad Arezzo. Allora la stazione era ancora in via Mazzini, separata dal comando provinciale cui è stata riunificata con il trasferimento nella nuova caserma di via Carlo Alberto Delle Chiesa.

In trent’anni di servizio nell’Aretino ne ha viste di tutti i colori, omicidi, rapine, furti, casi di cronaca piccoli e grandi. E non solo, perchè un maresciallo, anzi un luogotenente come è lui, è prima di tutto un elemento fondamentale del tessuto sociale di un paese o di una città. Basti ripensare ai Racconti del Maresciallo di Mario Soldati o anche al mitico maresciallo Maccadò dei romanzi di Andrea Vitali.

Ultimamente i suoi uomini si sono molto occupati di repressione dello spaccio di droga, collezionando arresti che in certi momenti arrivavano a raffica, anche se spesso vanificati dal quinto comma della legge antidroga, che impedisce la custodia cautelare in carcere per i piccoli pusher. Personalmente, Urso ha comandato il servizio d’ordine al processo per Padre Graziano. C’era lui, come si vede nella foto sopra, ad accompagnare il frate (a destra) dopo la sentenza di condanna della corte d’assise di Arezzo, il 24 ottobre 2016.

Al posto di Urso, cui va l’in bocca al lupo de La Nazione, arriva da Monte San Savino, Domenico Vitiello, a sua volta luogotenente, che viene sostituito nella sua ormai ex stazione dal maresciallo maggiore Marco Spontina.

E fin qui siamo nel campo degli spostamenti ordinari. Poi c’è la circolare di cui si diceva. In base alla quale il maresciallo Fabio Rizzo, da una vita al comando di Subbiano, si sposta alla guida della stazione di Bibbiena. Il comandante attuale, Roberto Pratesi, si trasferisce invece al nucleo informativo del comando provinciale, dove il numero uno attuale, Carlo Pascucci, è appena diventato ufficiale dopo aver vinto il concorso. A Subbiano va l’attuale comandante di Badia al Pino, Fabrizio Cecchetti. Ed è solo l’inizio di un tourbillon che l’anno prossimo, nel 2022, interesserà altre due stazioni di primaria importanza, come Castiglion Fiorentino, dove il luogotenente Donato Amodio cederà le redini all’attuale comandante di Camucia, Gianluca Falco (che nel ’90 sostituì Urso a Terontola). Sotto il colle di Cortona arriva il maresciallo Canzonetta, attuale vice di Castiglion Fiorentino.