
Alle radici del canto spirituale in volgare italiano nell’ottavo centenario
È il testo poetico più antico della letteratura italiana di cui si conosca l’autore. La sua prima attestazione è nel manoscritto 338, custodito nella Biblioteca del Sacro Convento di Assisi. Il Cantico di frate Sole, o Cantico delle creature, è una delle opere più conosciute al mondo. Composto da Francesco tra il 1224 e il 1225, sprigiona ancora la sua forza poetica, spirituale e culturale, continua a ispirare studi e opere artistiche.
Sul canto, espressione di religiosità e di stupore per la natura nella lingua del tempo, l’Università di Trento ha organizzato un convegno internazionale a Cortona, sede di uno dei primi insediamenti francescani, dove si ritiene che la composizione sia stata ascoltata per l’ultima volta da Francesco riunito con il suo gruppo di compagni nell’eremo delle Celle. Il convegno "Le origini della lauda / le laude delle origini. Alle radici del canto spirituale in volgare italiano nell’ottavo centenario del Cantico di frate Sole" si svolgerà a Palazzo Laparelli da giovedì 4 settembre dalle 15.30 a sabato 6 settembre.
Il 5 settembre, inoltre, la chiesa di San Francesco alle 21 ospiterà il concerto "Giullari di Dio", eseguito dall’Ensemble Micrologus, tra i gruppi più affermati nel panorama internazionale di musica medievale. Il concerto darà voce al repertorio dei giullari francescani attraverso un’interpretazione filologicamente rigorosa e al tempo stesso evocativa, in perfetta sintonia con i temi trattati.
A Cortona, intanto, si può già visitare la mostra "Cantare il Medioevo. La lauda a Cortona tra devozione e identità civica", a cura dello stesso Francesco Zimei, allestita fino al prossimo 5 ottobre al Museo dell’Accademia etrusca e della Città di Cortona.