Cambio in parrocchia a San Giovanni dopo 24 anni: Don Maurizio guiderà il Pestello

Don Maurizio Del Bue lascia dopo 24 anni la parrocchia di San Giovanni Battista a Cavriglia. Il sindaco e i parrocchiani lo ricordano con affetto e aneddoti. Don Stefano Isolan e Don Herctor Largo prenderanno il suo posto.

Cambio in parrocchia dopo 24 anni. Don Maurizio guiderà il  Pestello

Cambio in parrocchia dopo 24 anni. Don Maurizio guiderà il Pestello

Dopo ben 24 anni alla guida della parrocchia di San Giovanni Battista, Don Maurizio Del Bue lascia Cavriglia e i sindaci di adesso e quelli del passato lo hanno voluto ricordare anche con simpatici aneddoti. Il sacerdote prenderà servizio alla parrocchia di Santa Maria al Pestello al posto di Don Angelo Silei, che diventerà vice parroco in Basilica a San Giovanni. "Non posso non ringraziarlo per quanto svolto qui a Cavriglia nel corso del lungo periodo in cui ha condiviso con parrocchiani, istituzioni e cittadini tutti la sua opera pastorale - ha detto Leonardo Degl’Innocenti o Sanni - La comunità è una, unita da valori che vanno ben al di là del frequentare o meno la parrocchia ed esserne partecipi vuol dire affrontare assieme le vittorie e le sconfitte, la gioia per una nascita, lo sconforto per una perdita o la soddisfazione per un obiettivo rincorso, magari, per tanto tempo! Mi sento di stringere in un virtuale grande abbraccio Maurizio prima di salutarlo per ritrovarlo, comunque, in una realtà a noi vicina ed in cui saprà sicuramente essere un punto di riferimento straordinario come lo è stato per noi a Cavriglia" ha concluso il sindaco.

L’amministrazione comunale ha dato il benvenuto a Don Stefano Isolan ed a Don Herctor Largo che arriveranno rispettivamente alla parroccchia di Cavriglia. Don Maurizio De Bue è stato parroco anche quando era sindaco a Cavriglia Enzo Brogi, che lo ha voluto ricordare citando un aneddoto davvero molto particolare. Era la primavera del 2003 e il Prefetto di Arezzo notificò che nei palazzi pubblici potevano essere esposte soltanto la bandiera italiana, quella dell’Europa e quella della Regione. "Io invece avevo issato la bandiera dell’arcobaleno in difesa della pace e dei diritti. La guerra di Bush all’Iraq ne era stato il pretesto - spiega Brogi - Si disse che si dovevano trovare le armi di distruzione di massa, quelle che mai nessuno rinvenne negli arsenali di Saddam. I soldati, invece, quelli morivano ugualmente, e con loro anche Saddam. Mi sottrassi all’indicazione prefettizia e la bandiera proibita rimase sul balcone del Comune di Cavriglia. Convinto e fiero della mia indisciplina accettai di buon grado di farmi fotografare per i giornali affacciato sul balcone che esponeva vessillo con le righe dell’arcobaleno. ‘Il sindaco disubbidiente’, dissero. Alcuni con ammirazione, altri con tono vessatorio". "L’indomani – ricorda Brogi – il segretario comunale e il Comandante della Municipale mi attesero in ufficio con aria tra il sornione e il divertito. "Sindaco, se in Prefettura c’è il temporale è probabile che all’Episcopato ci sarà tempesta".