REDAZIONE AREZZO

Calcit, all'asta la maglia di Cristiano Ronaldo: venduta a 300 euro

Sul banco degli arbitri uno dei pezzi forti del mercatino. A ruba tutte le bici riparate dall'associazione Oasi. Libri: caccia alle vecchie edizioni Banca Etruria

Il banco degli arbitri al mercatino

Arezzo, 13 maggio 2019 - Ronaldo non lo sa ma la sua maglietta ha fatto gol perfino al mercatino del Calcit: non lo sa ma se lo sapesse forse si gonfierebbe il petto al di là della classica «tartaruga». E’ rimasta lì, appesa a «miracol mostrare» alle mura dei Bastioni, al classico banco dell’associazione arbitri. Un’asta durata tutto il giorno e che come tutte le aste che contano si è risolta solo al fotofinish.

E’ arrivato un tifoso di quelli con il fiocco e ha fatto la sua offerta: 300 euro, raddoppiando la base d’asta fissata. Una base intorno alla quale, in perfetto stile mercatino, tutti si erano mossi al piccolo trotto: per sei ore a vincere era stata un’offerta di 155 euro, il «braccino» contro il mito del bomber. Poi l’«all-in» del vincitore. Allin, visto che ha posto una sola condizione: poter prendere con la solita cifra non solo la maglia di Ronaldo ma anche quella di Dybala.

E qui i «battitori» hanno ceduto. D’altra parte si sa, quando l’ex golden boy bianconero sta a fianco del campione, impallidisce sempre. E’ successo quest’anno in campo, è successo con le magliette: nessuno ha chiesto niente, gli è toccata la panchina anche del mercatino.

Può consolarsi con il gioco di squadra, quello che fa forte la Juve ma anche il Calcit. Formidabile nelle bici. Sono state recuperate ai pali, ai lampioni spesso e volentieri dalla polizia locale. Il «dream team» di Oasi, gli operai della solidarietà, le ha curate e salvate. Alla grande.

Le prime sono andate a ruba all’alba del mercatino, quasi sempre affollata di affamati di due ruote. Sono andate letteralmente a ruba, tutte fino all’ultima. Alle spalle il lavoro meticoloso di questo gruppo di anziani tecnici, che si sono inventati il loro spicchio di solidarietà. E fanno la loro figura nel puzzle del mercatino. Nel quale campeggiano i pionieri, lì dalla prima edizione del 1978.

Ma anche tanti volti nuovi. In un banco, quello di Santa Marta, ci sono le suore, la cui veste si integra perfettamente con i cappellini gialli di ordinanza. La ressa si crea intorno al banco della bigiotteria: ne parliamo a fianco, un magazzino fallito, al Calcit il fallimento è il trampolino di una seconda vita. Il comitato femminile vende a tutto fuoco, i macellai pure finché fame comanda.

Giancarlo Sassoli percorre in lungo e in largo mille volte il percorso, del quale per dieci ore è il sindaco virtuale, lui nel 2019 anche aretino dell’anno. Un sorriso per tutti, una stretta di mano anche a chi non vende nulla. Figuriamoci a chi come Mauro Catalani piazza diciotto copie sull’opera omnia di Spinello. Il mercatino è l’unico evento al mondo dove il pittore del ’300 sia conteso più delle magliette di Ronaldo. Occhio CR7, perché SP300 ti insidia il pallone d’oro.

Alberto Pierini