Cadorna, una torre nella piazza. Il piano di recupero va in consiglio. Verde e sei piani di parcheggio

Oggi l’adozione: è il primo passo dal quale partirà la progettazione. Ma i tempi sono ancora lunghi. Strada e percorsi pedonali tra via Petrarca e via Garibaldi, ricitura urbanistica, Centro per l’impiego.

Cadorna, una torre nella piazza. Il piano di recupero va in consiglio. Verde e sei piani di parcheggio

Cadorna, una torre nella piazza. Il piano di recupero va in consiglio. Verde e sei piani di parcheggio

Non corre ma comincia a camminare. Il piano di recupero dell’ex caserma Cadorna taglia oggi il traguardo del consiglio comunale per essere adottato. E lo fa con tutta la forza di un progetto che ancora ha tempi lunghi. Eppure si conferma come l’intervento di maggior rilievo in centro per i prossimi trent’anni. La trasformazione delle ex caserme in uno spazio urbanistico ricucito al resto della città, anche fisicamente. Perchè l’area verde di piazza del Popolo corrisponderà agli spazi verdi interni al futuro Centro per l’impiego; perchè una strada collegherà in auto via Garibaldi a via Petrarca, passando di fronte al nuovo multipiano. E ancora: perchè all’ingresso da via Porta Buia, forse trasformato in pedonale, ne corrisponderà un altro sullo stesso lato. Perchè dal piano di trasformazione dell’Enel spunterà anche un percorso pedonale ulteriore per ricollegare lato Petrarca e piazza del Popolo. Al centro una piazza, con verde e arredi urbani, delimitata da una nuova palazzina orizzontale, all’altezza della fila di alberi che divide a metà l’attuale parcheggio: immaginata come lanterna, sempre illuminata e con ampio uso del vetro, oltre a una torre centrale che dovrebbe darle nome e spezzare le linee orizzontali della piazza. Il piano sarà portato oggi in consiglio comunale dall’assessore all’urbanistica Francesca Lucherini, che ha coordinato il percorso di ascolto dei cittadini verso il progetto.

L’adozione del piano di recupero è preliminare all’inizio del lavoro progettuale: progetto preliminare, tempo di realizzazione stimato di circa un anno, e poi esecutivo. Il piano di recupero conferma la coerenza urbanistica delle linee messe a fuoco. E i primi semafori verdi accesi davanti alla soluzione: compresa la valutazione ambientale, o meglio in questo caso culturale, in particolare sulla palazzina comando. Non sono risultati elementi di interesse sul piano artistico, storico, archeologico o etnoantropologico, ed è un sostanziale via libera alla demolizione, primo passo verso la realizzazione del Centro per l’impiego regionale, opera che la giunta finanzierà con risorse proprie. Centro che si allargherà dalla piazza al lato su via Garibaldi, quello sul quale sarà ricostituita la cortina di case lungo l’asse stradale, fino alla sede della Misericordia.

Un’operazione, conferma il piano attuativo, che non sacrificherà i parcheggi. Sono attualmente 425, passeranno anzi a 473, ma lasciando nello stesso identico numero quelli Atam di sosta veloce a rotazione (250) quelli gestiti da Arezzo Parcheggi (50) e quelli per residenti (100).

La differenza è che il grosso sarà concentrato in un multipiano, nell’ultimo lato per chi arriva da Porta Buia, di sei piani, uno interrato e gli altri esterni. Mentre procede la gara per la trasformazione del corpo di guardia in un bar ristorante e sono in via di completamento i lavori di sistemazione delle tre palazzine delle antiche camerate, la cittadella degli uffici. Un fronte sul quale lavora l’assessore Alessandro Casi, in accordo con la collega Lucherini. Il padre Luigi sognava la caserma come una sorta di piazza Grande a sud. E comincia a sbucare dalle matite dei progettisti.