
Cadorna, picchiata dalle amiche. La procura chiede il processo per due studentesse di 14 anni
Hanno solo quattordici anni e portano addosso un’accusa pesante: lesioni volontarie. Per loro la procura ha chiesto il rinvio a giudizio. Non è stata ancora fissata la data dell’udienza e del resto sarà il giudice a decidere se calendarizzarla, ma la mossa del pm apre la via al processo. Sono due ragazzine che studiano in una scuola della città, hanno una vita normale, amici, i primi amori. La procura ha stretto il cerchio attorno a loro nell’indagine sull’aggressione a una ragazzina di undici anni, che a fine febbraio - nella versione sempre sostenuta e difesa dalla famiglia - era stata attirata con una scusa nel parcheggio della Cadorna e si era poi ritrovata "imprigionata", in mezzo a un gruppo di giovanissimi. Una sorta di agguato teso dalle due amiche, secondo gli investigatori, per regolare un conto. E il "conto" era un ragazzo conteso tra le rivali in amore. Dalle parole alle mani: schiaffi e spinte in una zona appartata dell’area, vicino a una scala antincendio. Parole grosse in quegli attimi concitati, poi la fuga. La ragazzina era stata soccorsa e accompagnata al pronto soccorso. Solo ferite lievi per lei (una settimana di prognosi), ma a quelle fisiche si sono sommate le ferite interiori. Per settimane si era chiusa in casa, rifiutandosi di uscire e di tornare a scuola, nonostante le sollecitazioni delle amiche di sempre e degli insegnanti in contatto con la famiglia.
C’è voluto tempo per cancellare quel pomeriggio d’inverno nel parcheggio a ridosso del centro, col via vai solito di auto e passanti a pochi metri dal piazzale dell’aggressione. Una famiglia di origine rumena, la sua, perfettamente integrata nella comunità e che non aveva mai avuto problemi, prima di allora.
Quel giorno, la mamma aveva denunciato il caso mettendo in moto la macchina delle indagini e agli investigatori della squadra mobile aveva raccontato: "Una ragazza si era fissata che le volesse portare via il fidanzatino, ma aveva solo ricevuto e risposto a due mail. Da allora era iniziato il tormento".
Era questa la molla che aveva fatto scattare l’aggressione e su questo filone gli accertamenti disposti dalla procura hanno portato alla richiesta di rinvio a giudizio per le due quattordicenni. Ma se arrivasse l’ok al rinvio a giudizio anche le ragazze potranno difendere la loro linea. Da allora le loro famiglie negano sia stata un’aggressione, parlano di una lite quasi alla pari. Nella rete delle verifiche erano finite altre due ragazze ma per l’età, inferiore ai quattordici anni, non perseguibili, neppure dal tribunale dei minori.
Il fatto aveva destato scalpore e per dare solidarietà alla vittima dell’aggressione, alcune associazioni avevano promosso un presidio proprio alla Cadorna. In trecento al presidio contro il bullismo. Lo zainetto coi libri la mattina e le botte al pomeriggio, eppoi quel video, girato sui social e inviato perfino alla vittima. Che con fatica, ha ripreso i suoi giorni in mano. Lontano da quel parcheggio a due passi dalle vetrine del centro.