LUCIA BIGOZZI
Cronaca

Buche, ipotesi cantiere di notte. Maxi intervento in via Calamandrei e in parallelo avanti con via Tarlati

Le "autostrade" urbane contemporaneamente sotto le ruspe: sono tra le direttrici più battute della città. Per il rettilineo della Maestà di Giannino scelto il modello Tricca: lavori profondi, costo due milioni.

Buche, ipotesi cantiere di notte. Maxi intervento in via Calamandrei e in parallelo avanti con via Tarlati

Buche, ipotesi cantiere di notte. Maxi intervento in via Calamandrei e in parallelo avanti con via Tarlati

Si chiama chiama via ma in realtà è una sorta di autostrada. Un rettilineo d’asfalto che ogni giorno subisce il passaggio di migliaia di mezzi, molti dei quali pesanti, ed è anche uno dei potenziali accessi al raccordo e all’autostrada. Ma per lunghi tratti è a pezzi. Da qui l’intervento ormai d’urgenza disposto dalla giunta, anche rimettendo mano al piano triennale delle opere pubbliche. Via Calamandrei finisce sotto il "bisturi" dei cantieri stradali. E per un intervento che somiglia da vicino alla realizzazione di una nuova strada: il costo è infatti di un milione e 900 mila euro. Spalmati su una fetta vasta: tra la rotonda di via Vico e l’incrocio con via Pastore e dall’incrocio con via Chiarini e la rotatoria di Via dell’Impresa. In altre parole, dalla Maestà di Giannino all’area della nuova sede amministrativa della Asl, ex Eutelia, e da via Chiarini alla rotatoria di Chiani.

n mare di asfalto, un mare di buche, che si sono aperte non solo in inverno ma durante diversi inverni. E ci sono fondate possibilità che l’operazione possa essere svolta, almeno in parte, di notte: non è ancora una scelta consolidata ma una concreta possibilità. Imposta dal numero di auto in transito per quel rettilineo di asfalto e buche, soprattutto negli orari canonici, di arrivo sul posto di lavoro e di uscita nel pomeriggio.

Lavori notturni o con tratti di senso alternato, perché una cosa è certa: quella strada non può essere chiusa per mesi. Si bloccherebbe un collegamento strategico in una zona ad alta vocazione imprenditoriale, cerniera tra la periferia e il centro. Dunque si tratterà di un intervento a lotti e molto più oneroso del previsto. Inizialmente la spesa stimata era stata infatti di 689 mila euro. Rispetto alla previsione il tratto si è allungato e questo fa una parte della differenza. Ma non è solo questo. La soluzione che si è fatta strada è quella di una piccola, anzi grande, ipotesi via Tricca.

L’asfaltatura della strada dalla rotonda del Giotto a quella del Mazzi, durante la prima giunta Ghinelli, era stata un’iniziativa pilota: non limitata alla superficie ma andando a fondo, oltre il semplice tappeto d’usura, quindi pescando nel binder, ovvero lo strato di una decina di centimetri che fa da collegamento con quelli più profondi, e negli ultimi tre, base, fondazione e sottofondo. Tutto questo valutando che l’usura della strada sia tanto grande da imporre un intervento più risolutivo. Ed è una partita nella quale i mezzi pesanti giocano un ruolo decisivo. La delibera parla chiaro: atto subito esecutivo, proprio per partire quanto prima con i lavori, ormai non più rimandabili.

Si procederà all’asfaltatura In contemporanea dell’altra "autostrada urbana": via Tarlati, la strada degli Archi, il collo di bottiglia che collega il centro alla zona est della città. Certo, di strade ormai consumate dal tempo e dall’usura ce ne sono tante altre, ma queste due emergenze sono tra i nervi più scoperti, vere e proprie ferite nelle quali mettere prima possibile le mani e le ruspe per un intervento robusto di risanamento.

Un doppio cantiere che andrà di pari passo con una terza strada, questa più urbanizzata delle altre due: via Trento e Trieste, un traffico diverso, sicuramente inferiore alle due direttrici ma un’altra arteria decisamente frequentata.