
La protesta a Roma delle vittime del salvabanche
Arezzo, 18 maggio 2016 - Il liquidatore Giuseppe Santoni nella sua relazione è netto: «Una delle più gravi anomalie nella gestione di Bpel è costituito dal compimento di numerose operazioni in situazioni di conflitto di interessi». Una situazione indicata come eclatante è quella di Luciano Nataloni, membro del Cda fino al commissariamento dell’11 febbraio 2015 e presidente del comitato rischi della banca, già indagato per conflitto d’interessi insieme all’ultimo presidente Lorenzo Rosi.
Il commercialista fiorentino ha subito anche una raffica di perquisizioni presso le società cui era interessato, di solito come consulente. Le stesse società che, scrive Santoni, hanno lasciato a Bpel perdite per 29 milioni. Il buco più grosso quello di Etruria investimenti, della galassia Consorzio
Di buchi milionari fra le società clienti di Nataloni ce ne sono anche altri. La Casprini Holding Spa ha lasciato 9 milioni di esposizione e 6 milioni e 831 mila di perdite, La Cd Holding e la Praha invest rispettivamente un milione e 600 e un milione e 700 mila di perdite, la Dms Europe 6 milioni e 300 mila di sofferenze con 4 milioni e 740 mila di perdite.
A ciò si aggiunge, scrive Santoni, una situazione «di particolare gravità»: «La singolare posizione» assunta dal comitato controllo e rischi, secondo la quale «la mappatura di posizioni ex articolo 2391 (quello sul conflitto di interessi Ndr) avrebbe rischiato di ingessare l’attività dell’organo di supervisione strategica per pratiche anche irrilevanti, soprattutto nel caso di incarichi professionali svolti dall’esponente stesso».