Bimbo muore di notte in culla: la mamma scopre la tragedia appena sveglia

Il piccolo aveva due anni e due mesi: tragedia a Piandisco’. La giovane aveva da poco perso anche il compagno. I soccorritori corrono ma è troppo tardi per salvarlo

Un bimbo è stato trovato morto in culla

Un bimbo è stato trovato morto in culla

Arezzo, 6 febbraio 2020 - Qualunque perdita è difficile da accettare, ma lo diventa ancor di più quando a spegnersi è un bimbo di appena 2 anni e 2 mesi. «Morte improvvisa», queste le parole di un verdetto medico e che non dà la dimensione del dolore che ha colpito una giovane mamma straniera di 28 anni, qualche giorno in Valdarno.

La tragedia è accaduta sabato notte a Pian di Scò, nella Fraternità della Visitazione, casa famiglia che accoglie donne sole, ragazze madri e bambini che cercano sostegno. Danielle, la mamma del piccolo, si è avvicinata al letto e si è resa conto che il suo figlioletto non dava alcun segno di vita.

Disperata, ha chiesto aiuto e immediatamente è partita la telefonata al 118. Purtroppo però i soccorritori, giunti in pochi minuti, non hanno potuto far altro che certificare la morte. La piccola salma è stata trasportata all’obitorio della Gruccia e qui sottoposta agli accertamenti.

L’ipotesi è quella della morte improvvisa, patologia che provoca il decesso inaspettato di bimbi all’apparenza in salute. Il piccino sarebbe vittima dalla Sids, la «Sudden Infant Death Syndrome». Minore è l’incidenza sui piccoli che abbiano almeno 12 mesi, poco più di un caso ogni 100 mila bimbi, ma stavolta è capitato.

Profonda tristezza nella comunità valdarnese e ieri in molti hanno partecipato ai funerali nella chiesa di San Miniato per far sentire affetto a una madre già duramente provata durante il suo percorso di vita. Laureata a Bologna, la donna si era sposata e trasferita con il marito in Francia ma il compagno era stato stroncato da un malore improvviso.

Per questo Danielle era tornata in Italia, raggiungendo alcuni parenti in Valdarno. In cerca di lavoro e supporto per sostentare la sua creatura, era stata ospitata in un primo momento dalla Caritas di Montevarchi, da don Frasi nella parrocchia del Giglio, quindi accolta dalla Fraternità della Visitazione, nella struttura gestita da suor Simona e dalle consorelle.

«E’ una persona speciale – ricorda ora il parroco di Santa Maria al Giglio – Il compito di tutti adesso è di far sentire a Danielle il nostro abbraccio»