CLAUDIO
Cronaca

Bianconi e la politica: "È una passione innata ma non ha più nobiltà. Sto fuori senza rimpianti"

L’ex parlamentare aretino ha abbandonato da anni l’agone dopo aver iniziato da giovanissimo: "Lasciai l’Msi per le posizioni sul divorzio e in An mi ero ritrovato. Oggi movimenti senza cultura e senza storia".

L’avvocato Maurizio Bianconi, 78 anni,. è stato deputato dal 2008 al 2018

L’avvocato Maurizio Bianconi, 78 anni,. è stato deputato dal 2008 al 2018

Repek

La prima tessera a 13 anni e mezzo. È della Giovane Italia, l’organizzazione del Msi che lo vedrà diventare vice presidente nazionale quando ne avrà 18.

La vicenda politica di Maurizio Bianconi, classe 1946 attraversa oltre mezzo secolo di storia locale e nazionale: da consigliere comunale di Arezzo nel 1970 a parlamentare fino al 2018.

Nel mezzo un’infinità di ruoli di primo piano. Istituzionali: Comune, Provincia, Regione, Parlamento. Politici: Msi, An, Popolo della Libertà sempre in posizioni di rilievo interno e nelle assemblee elettive e nei gruppi. Posizioni e incarichi spesso nevralgici che lo hanno fatto attore di primo piano nelle scelte strategiche e nel governo dei gruppi assembleari.

"La politica è una passione innata, da quando già a 7 anni sfogliavo i libri dell’enorme biblioteca di mio padre. Erano volumi che potremmo definire di destra. Se fossero stati di sinistra, avrei forse avuto un’altra storia".

Una passione che ha sempre vissuto in modo diretto con una scarsa propensione allo stile involuto della politica del Novecento. Nel 1974 il suo partito, il Msi, decide di seguire la Dc nella battaglia perdente contro la legge sul divorzio. Lui non si limita a criticare la scelta ma si dimette e rimarrà fuori dalla politica fino alla costituzione di An nel 1995. "Questo è stato il partito che mi ha raffigurato meglio di tutti".

Bianconi vive politicamente solo nelle case che sente sue. Nel 2015 quella che nel 2022 sarà la presidente del Consiglio, fonda il movimento "Terra nostra – Italiani con Giorgia Meloni", dopo che l’anno prima era diventata presidente di Fratelli d’Italia. Bianconi inizia a fare la valigia e dirà addio alla politica nel 2018. In Giorgia Meloni vede la rinascita della cultura politica del vecchio Msi e la fine dell’esperienza di An. "Berlusconi mi chiese se me ne sarei andato anch’io e in quel momento non ebbi chiaro se sperasse o temesse che seguissi Giorgia Meloni".

Da allora Bianconi afferma, con la consueta chiarezza, di non avere più una casa politica. "Non penso a un partito che abbia al 100% le mie idee ma almeno al 51% sì. Non c’è e non ho alcun rimpianto per un potere che ho esercitato per anni ma sempre fuori da salotti, cocktail e ambienti esclusivi".

Oggi si dedica, quindi, ad altro. Nel 2020 dà alle stampe "Un graffio al peggio – 25 consigli ai nuovi politici tra europeismo sovranismo e nuovi orizzonti". Nello stesso anno fonda e dirige la rivista on line di cultura politica "La Vocina" (lavocina.it).

Nel 2021 pubblica "L’uomo del Mondo di Sotto - tra democrazia postdemocrazia neodemocrazia". L’ultimo lavoro è del 2023: "Combattere lo post democrazia. Da Lucky Luciano alla banda del Pil".

La politica oggi? "Io non posso e non voglio più scendere nell’agone. La politica come arte nobile non è sopravvissuta nemmeno in modo residuale. Non ho né rimorsi né rimpianti perché alla politica ho dato tutto quello che potevo e non mi sono approfittato nemmeno di una cialda di caffè. E ho ricevuto molto di più di quanto mi potessi immaginare. È impossibile, nella politica di oggi, non registrare l’assenza di una cultura di base, l’ignoranza della grammatica e della sintassi della buona politica, la non conoscenza della storia dei partiti. Il passato viene considerato qualcosa di fatiscente dal quale si ripescano solo santini che sono le braccia tese di uno pseudoreducismo del fascismo o gli atteggiamenti di coloro che usano l’antifascismo come una coperta che ricopre e riscalda sempre meno. La formazione è inesistente, compresa quella sul campo".

La politica è solo una componente di un declino più generale che "interessa la minor qualità del sistema imprenditoriale, della pubblica amministrazione, della magistratura".

Il ragazzino di 7 anni è adesso un uomo di 78 anni che è tornato dove il suo viaggio era iniziato: tra i libri. "Sereno e senza rammarichi. Importante è come si sta nella scena, più importante è come si esce".