REDAZIONE AREZZO

Beatrice, verso la commissione d’inchiesta In Regione la verità sulle morti sospette

Beatrice, verso la commissione d’inchiesta In Regione la verità sulle morti sospette

Una commissione parlamentare di inchiesta sulle morti sospette nel calcio. Il primo atto politico per fare luce sul cono d’ombra che lega il calcio all’abuso di farmaci e che oggi il consiglio regionale potrebbe approvare. La chiede il Pd che ha già depositato la mozione. Tra le morti sospette c’è anche quella dell’aretino Bruno Beatrice, calciatore della Fiorentina, scomparso a 39 anni, nel dicembre 1987. "La partita di Bruno Beatrice non è ancora conclusa", ha spiegato il capogruppo dem Vincenzo Ceccarelli tra i promotori della mozione. La famiglia sta portando avanti questa battaglia da tempo e ci sembrava opportuno dare supporto alla loro richiesta". Sono anni che la famiglia Beatrice chiede che venga riconosciuta come causa di morte, che scaturì la leucemia acuta bi-fenotipica, il ciclo di raggi Roentgen. Circa cento sedute, dal marzo al maggio 1976, alle quali Beatrice venne sottoposto per guarire più in fretta da una pubalgia. L’inchiesta sulla sua morte aveva portato all’iscrizione di cinque persone nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio preterintenzionale. L’indagine è stata poi archiviata per prescrizione. Tuttavia, dai contenziosi civili, sono emersi ulteriori elementi di possibile approfondimento relativi alle pratiche utilizzate. Un tema, quello della tutela della salute nello sport, verso cui ultimamente si è registrata una crescente attenzione. Ora arriva la richiesta dem di una commissione d’inchiesta "avente ad oggetto le pratiche medico sportive che hanno interessato atleti e calciatori negli anni scorsi, con particolare riferimento al periodo antecedente l’adozione delle normative di contrasto al doping" si legge nella mozione che oggi approderà al voto dell’aula nel Palazzo del Pegaso

Ga.P.