MARIA ROSA DI TERMINE
Cronaca

Batman sulla cassa di Francesco: poi lancio di palloncini per il bimbo di 4 anni morto

Tanta gente a Laterina per l'addio alla piccola vittima dell'incidente di Castiglion Fibocchi. Decalcomanie con i suoi eroi, il dolore del sacerdote che lo ha battezzato

I funerali di Francesco

Arezzo, 24 dicembre 2017 -La chiesa è pienissima. Lacrime e silenzio ieri a Laterina per i funerali di Francesco Mosconi, il bambino di 4 anni morto poche ore dopo l’incidente stradale nel quale era rimasto coinvolto con la mamma a Castiglion Fibocchi. Commozione davanti alla piccola bara bianca, sormontata da un cuscino di rose dello stesso colore e dalla foto del bimbo e collocata di fronte all’altare maggiore nella chiesa dei Santi Ippolito e Cassiano. Gremita all’inverosimile e troppo piccola per contenere la folla di conoscenti, parenti, amici e semplici cittadini dei due paesi coinvolti nel dramma che ha voluto esprimere con la presenza fisica l’affetto ai familiari così duramente provati.

Sulla cassa le decalcomanie dei personaggi preferiti da Frenky, come chiamavano tutti il piccino, il pupazzo di Batman, il suo supereroe preferito, alcuni giochi e un libro di favole. A dare l’estremo saluto alla sua creatura non c’era mamma Elena ancora ricoverata all’ospedale San Donato di Arezzo per le ferite riportate nello scontro tra la sua utilitaria e un camioncino. Resta in rianimazione dopo un intervento chirurgico e per alcune fratture.

In tanti hanno abbracciato a lungo il babbo Patrizio e gli altri congiunti prima e al termine del rito funebre concelebrato dal parroco del borgo medievale don Salvatore Scardicchio, dal suo predecessore don Mario Ghinassi e da don Adriano Ralli di Castiglioni, il sacerdote che aveva battezzato il bambino. «Siamo sicuri che Francesco sia uno degli angioletti che annunceranno il prossimo Natale», ha ricordato quest’ultimo nell’omelia invitando la comunità a rimanere al fianco della famiglia non solo sull’onda emotiva del terribile momento ma anche in futuro.

E sui fiori che ornavano il feretro ha aggiunto: «Sono il simbolo della vita che rinasce sempre e della speranza». In attesa dell’uscita della messa all’esterno si raccoglievano offerte per l’ospedale Meyer di Firenze, dove il piccolo è spirato. Sul sagrato il registro delle firme, per due compagni di classe dell’asilo diventa il quaderno sul quale scrivere con calligrafia incerta e in stampatello il loro «ciao» a Frenky e disegnare un cuoricino.

Al termine della cerimonia il fiume di persone si è spostato nella piazza per lanciare palloncini bianchi che si sono alzati verso il cielo al suono di un commosso applauso. Poi il corteo composto e silenzioso fino al camposanto per accompagnare Francesco nell’ultimo viaggio.