
A sinistra, Stefano Casciu della Direzione regionale dei Musei nazionali della Toscana, a destra, il sindaco di Castelfranco Piandiscò Michele Rossi
di Francesco TozziCASTELFRANCO PIANDISCÒFirmato l’accordo fra Comune e Direzione regionale dei Musei nazionali per la valorizzazione della Badia di Soffena. Si tratta di un traguardo storico per la comunità di Castelfranco Piandiscò, un atto che punta al completo rilancio dell’abbazia, tra i gioielli dell’architettura cristiana in Valdarno. L’accordo, divenuto fomale, prevede che da ora in avanti il Comune potrà collaborare fattivamente alla valorizzazione del complesso architettonico attraverso eventi, manifestazioni e attività aperte al pubblico, comprese visite aperte ai cittadini, occasioni che negli ultimi tempi sono diventate sempre più sporadiche. Prossimamente verrà convocato un tavolo tecnico per mettere a punto le azioni da intraprendere come il potenziamento delle aperture e la creazione di eventi. "È un accordo importantissimo per il nostro comune - ha spiegato il sindaco Michele Rossi - perché sigla la collaborazione giuridica tramite il codice dei beni culturali, un atto formale che ci consente di restituire la nostra badia agli abitanti. Lavoreremo affinché diventi sempre più un elemento identitario del nostro comune unico, grazie anche all’apporto dell’associazione per la valorizzazione della badia". Nell’accordo è prevista anche la possibilità di concordare interventi di manutenzione straordinaria e non si esclude che si possa attingere anche all’Art Bonus. "L’accordo sarà la base per poter andare avanti, costruendo iniziative come la riorganizzazione di aperture, che possano portare a migliorare le condizioni di questo monumento che ha bisogno di manutenzioni straordinarie, per le quali le risorse sono limitate - ha aggiunto Stefano Casciu della Direzione regionale dei Musei nazionali della Toscana - In questo senso anche l’Art Bonus può essere importante: negli ultimi anni in Toscana ha coinvolto privati, le famiglie ma soprattutto le aziende nel sostegno a progetti di valorizzazione in cambio di un importante sgravio fiscale". L’Abbazia di Soffena, grazie a frammenti architettonici di epoca longobarda, è stata datata intorno alla prima metà del XI secolo. La struttura attuale risale alla fine del Trecento, quando la precedente chiesa venne demolita e riedificata.