Alberto Pierini
Cronaca

Arezzo, semifinale Italia Spagna: la mappa di tutti i maxischermi all'aperto

Oltre trenta locali e centri commerciali si attrezzano sia all’esterno che all’interno: la mappa da piazza Grande alla periferia. E in caso di finale pronti ai caroselli

Festa per la Nazionale nei vicoli

Arezzo, 6 luglio 2021 - Azzurro, il pomeriggio è troppo azzurro e lungo per noi. E il buon Celentano non aveva considerato la notte: quella sì azzurro tenebra. La notte della Nazionale, il passaporto per le finali del campionato europeo. La grande occasione di chi un paio di anni fa aveva visto, eliminato, i mondiali in Tv e oggi ritrova il centro del villaggio.

L’Italia gioca a Wembley ma in realtà è in campo quasi dappertutto. Arezzo compresa. Sono oltre trenta i vicoli, le strade, i chiostri che nell’azzurro galleggiano, alla ricerca del gol dei sogni. Una rete di schermi e grandi schermi, anche se non si arriva ai maxi di altri tornei del passato, che cresce di partita in partita. Anche perché una cosa è certa: chi non si attrezza paga pegno.

Perfino venerdì, nel pieno del weekend, i locali orfani delle Tv viaggiavano a metà giri. Pronti, via: e ad accendersi sono anche tutti i quartieri della Giostra. A Sant’Andrea nel chiostro del museo, a ridosso dell’ex Pretura: prosciutto, melone, formaggi e tifo a volontà. A Porta del Foro tutti nel giardino, che si colora per una notte non di giallo cremisi ma di azzurro.

Attenti a non stare troppo vicini, anche se alla rete la tentazione sarebbe irresistibile. Colcitrone punta sugli spazi interni. «Purtroppo fuori non è possibile fare altrimenti» racconta il rettore Andrea Fazzuoli. Che si rifa con gli interessi sotto le Logge, dove uno schermo gigante campeggia nello spazio inventato da Giorgio Vasari. E interni anche gli schermi a Santo Spirito, che come gli altri aspetta notizie della Giostra per poi riprendere possesso e controllo dei Giardini Porcinai.

Una bufera azzurra, che si concentra dentro e intorno ai locali. All’angolo della Pieve l’Inside Pub il maxischermo ce l’ha in dotazione fissa, neanche da fuori ti perdi una smorfia dei calciatori. E da lì si srotola un tappeto infinito, indovinate il colore. Dalle Logge, dicevamo, a via Cavour, al Dirty Rat, dove lo schermo stile diapositive oscura la visuale di San Francesco.

Lì dove il Sottopiazza posiziona un altro schermo strategico, impossibile non vederlo. E a volo d’uccello: eccoci alla Foodstock di via Garibaldi, a stretto tra il Corso e Sant’Agostino. Eccoci nei vicoli, da una va de’ Cenci stile stadio a una via de’ Redi dove le immagini vengono ingigantite sulla parete. In via Crispi tutti i locali giocano il tutto per tutto, diretta sia dentro che fuori a seconda del clima.

Così come a Sant’Agostino, dove i grandi schermi sulla terrazza danno del tu a quello sulla parete opposta, al Convivio. Sotto anche piazza della Badia, che era il palcoscenico ideale quando gli schermi erano maxi davvero. E in pista via Porta Buia, con l’Antica Fonte, e tutta la piazzetta sopra i Ponti, i cui locali trasformano l’angolo in una tribuna. Ma il resto della città non sta a guardare.

Da via San Lorentino, l’altro Mivà per una sera azzurro ma non partenopeo, all’ex Vesuvio di via Michelangelo, da «L’alternativa» in via Romana, alla Casina di Ponte a Chiani, dalla pizzeria di via Montegrappa alla terrazza del Minerva. Mentre il Magnifico, che sulle dirette di calcio ha costruito intere estati, è armato fino ai denti di schermi, ai due piani del centro commerciale e perfino fuori, con le brasiliane a fare il tifo per noi.

E ancora la via Fiorentina dell’X Bar, il viale Santa Margherita di Nabòo e chi si unirà in corsa. Insieme a quanti preparano l’ultima mobilitazione: domenica, in caso di finale. Ma nessuno ne parla, nessuno ne fa cenno: anche la scaramanzia corre sui maxischermi.