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Sceicco accusa azienda aretina: truffato per sei milioni

I cavi in rame della maxi-commessa sostituiti con l'alluminio. Sotto processo il titolare dell'impresa

Un'aula di tribunale

Arezzo,14 gennaio 2020 - Uno sceicco del Qatar, imparentato con la famiglia reale dell'emirato, nonché legale rappresentante di una grossa società, si presenta in aula in tribunale ad Arezzo come parte lesa al processo per una maxi truffa da sei milioni di euro. I fatti contestati risalgono a qualche anno fa ma sono stati rievocati stamani in udienza. Sul banco degli imputati il legale rappresentante di una società con sede a Rigutino, alle porte di Arezzo, 58enne residente in città. Secondo quanto ricostruito, l'imprenditore e sceicco del Qatar aveva ordinato 287 trasformatori elettrici per uso civile, firmando un contratto da 6 milioni e 330mila euro.

L'azienda ha iniziato a lavorare e a fornire i primi trasformatori. Però in conseguenza di un'esplosione, sono scattati a Doha in Qatar gli accertamenti. I tecnici di una società pubblica che ha effettuato il controllo si sono resi conto che i trasformatori non erano in rame bensì in alluminio e dunque presentavano una vistosa anomalia che non solo non corrispondeva al contratto, ma poteva essere anche causa dello scoppio. Nei guai dunque per truffa aggravata dal valore dell'importo, accusa sostenuta in aula dal pm Bernardo Albergotti, è finito il legale rappresentante della ditta aretina. Il processo è aggiornato al prossimo 21 maggio