Arezzo, 22 settembre 2016 - Lo stabilimento ex Sacci di Bibbiena è sotto sequestro. Il blitz della Forestale per eseguire l'ordinanza firmata dal Gip Anna Maria Lo Prete è stato condotto con impiego in grande stile di uomini e mezzi. La vecchia fabbrica è piena di amianto, un residuo della lavorazione del cemento per come si faceva un tempo, e di altri rifiuti pericolosi. L'allarme era stato lanciato nei mesi scorsi anche dal Comune di Bibbiena e da semplici cittadini.
Nelle ultime settimana la Forestale ha lavorato con pazienza a mappare la situazione ambientale dell'ex Sacci, che appare come una vera e propria bomba ecologica. Poi i risultati sono stati fatti affluire sul tavolo del Pm Angela Masiello che conduce le indagini. E' stata lei a chiedere l'ordinanza di sequestro poi firmata dal Gip.
«I vigili del fuoco hanno ispezionato accuratamente l’intera area, escludendo l’imminente rischio esplosivo dei rifiuti speciali, ma il quadro resta comunque complicato» commenta il Comandante Provinciale del Corpo Forestale dello Stato, Claudio D’Amico. Una struttura dannosa non solo per l’ambiente, ma anche e soprattutto per la salute dei casentinesi. «La ex Sacci è un pessimo biglietto da visita per il Casentino. Ci auguriamo che la via giudiziaria porti ad una soluzione».
Ad aggravare la situazione, c’è poi la condotta di alcuni privati che per anni, probabilmente in piena notte, hanno trasformato lo stabile in una discarica per rifiuti speciali e altamente inquinanti, abbandonando al suo interno materiali di ogni genere, potenzialmente pericolosi per l’ambiente e la salute. «Il materiale che negli anni è stato depositato all’interno della struttura non costituisce di per sé il principale motivo di preoccupazione, anche se ovviamente ha aggravato una situazione già pericolosa e altamente inquinante».
Sul posto è arrivato anche il proprietario dell'area, che poi è Marino Franceschi, l'imprendtore del grande insediamento "Marino fa Mercato" per parlare con la Forestale. Sembra che avesse presentato anni fa una richiesta al Comune di demolizione e trasformazione totale dell'area mai soddisfatta in una realtà commerciale: ma da ambienti del comune di Bibbiena emerge si sia trattato di domande precedenti alla giunta Bernardini, forse nel 2004, e che quindi non risulterebbero in Comune altre richieste successive.