I premier di Rondine: Conte in visita venerdì, secondo presidente del consiglio dopo Monti

Aveva promesso di aderire alla richiesta di spostare il costo di un’arma dalla difesa ad una borsa di studio per leader di pace e tenere una lezione alla Cittadella

Il presidente del consiglio e Franco Vaccari

Il presidente del consiglio e Franco Vaccari

Arezzo, 12 maggio 2019 - Il premier del borgo. Lo aveva detto e adesso mantiene la promessa. Il presidente del consiglio Giuseppe Conte sarà venerdì 17 maggio alla Cittadella della Pace di Rondine dove, alle 11,30, terrà una lezione ai ragazzi dello Studentato Internazionale – World House. A febbraio si era impegnato in prima persona a sostenere l’appello che Rondine aveva presentato alle Nazioni Unite il 10 dicembre 2018, nella data in cui si celebrava il settantesimo anniversario della dichiarazione universale di diritti dell’uomo. E scioglierà la piccola riserva che aveva lasciato in sospeso quando aveva aperto agli studenti Palazzo Chigi.

Dalla cittadella della pace è partita la campagna per «spostare il costo di un’arma dal bilancio della difesa ad una borsa di studio per formare leader di pace». Da Giuseppe Conte era arrivato il sostegno all’iniziativa, «appoggio morale pieno» aveva detto il premier aggiungendo: «Sono lieto di accettare il vostro invito a Rondine, verrò sicuramente, lo farò il prima possibile e in quell’occasione comunicherò quanto il governo avrà fatto, quanto sarà riucito a spostare dal bilancio della difesa per la formazione di leader di pace». Lo sapremo venerdì.

E' il secondo presidente del consiglio in pochi anni ad affacciarsi tra le pareti della cittadella della pace. Il primo era stato Mario Monti: il giorno della visita di Papa Ratzinger ad Arezzo, nel 2012, aveva deciso di incontrare questa realtà sull'Arno, la foto di gruppo con il premier al centro ancora troneggia sulle pareti della cittadella. Ora il bis.

Conteo aveva sottoscritto l’impegno nell' incontro con una delegazione di Rondine guidata dal presidente Franco Vaccari, fondatore della Cittadella della Pace. A Rondine sono ormai tanti anni che si lavora in questa direzione, per la riduzione dei conflitti armati nel mondo, per far studiare insieme studenti di Paesi anche in guerra tra loro con l’obiettivo di dimostrare che la convivenza e l’amicizia tra i popoli sono traguardi possibili e raggiungibili.

Non era stato l’unico Giuseppe Conte ad appoggiare l’appello di Rondine. Lo aveva fatto anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella mentre Papa Francesco aveva rilanciato il documento con l’invito pressante ai capi di stato a firmarlo, dando concretezza a un campagna che nel prossimo triennio ha l’obiettivo di aggiungere un mattone alla costruzione della pace.

«Ci battiamo - le parole di Franco Vaccari - per portare risultati concreti, il traguardo finale è la graduale estinzione delle guerre con lo strumento della cultura e delle relazioni di pace. E’ proprio l’Italia ad aprire questo percorso, qui è nato il metodo Rondine che ha già cambiato la prospettiva di oltre duecento giovani. Ora loro stanno lavorando in tanti Paesi del mondo per realizzare questo cambiamento».

Da allora proseguono gli incontri e le offerte ai leader di tutto il mondo perché sposino l'iniziativa. Ora il primo passo concreto: l'impegno dell'Italia a destinare una parte del bilancio militare al progetto della Cittadella. Sigillato dall'arrivo del premier: e forse da un'altra foto da appendere alle pareti di Rondine.