Alberto Pierini
Cronaca

La vita spericolata di Pupo: ora voglio condurre Sanremo

Il celebre cantante di Ponticino: mi sento maturo per il festival e non da interprete. Quella volta che mi sono sentito vincitore morale...

Pupo

Arezzo, 4 febbraio 2020 - Come Pupo, inizia Sanremo e lei non è della partita?

«Sono sulla breccia al Festival dal 1980: ora faccio altro e ne sono felice»

Mai più Sanremo?

«Anzi: il mio obiettivo è condurlo e curare la direzione artistica»

Addirittura?

«Mi sento pronto, poi vedremo..»

Come vive lo sbarco di un’etichetta aretina come la Woodworm, protagonista da due anni?

«E’ una gioia incredibile. Sapete quanto sono legato ad Arezzo»

Ma non è sempre andata così..

«No, diciamo che io sono stato il primo dopo Gianni Boncompagni a sfondare in quel mondo»

Grazie a Sanremo? «No, non devo nulla al Festival e il Festival non deve nulla a me»

Polemico?

«Per niente: è solo cronaca. Quando ho debuttato nel 1980 la consacrazione internazionale l’avevo già avuta. Anzi...»

Anzi?

«Beh, spero di aver contribuito a rilanciare il festival in un momento che era in disgrazia»

Anno 1980...

«Esatto: addirittura davano in televisione solo la serata finale, oggi sarebbe impensabile»

E lei emozionato..

. «Per niente, ci mancherebbe»

Possibile...

«Volete la conferma?»

Magari...

«Era quasi il mio turno di cantare, sul palcoscenico c’era Morandi e poi toccava a me. Mi prese un bisogno fisiologico improvviso: insomma dovevo fare pipì...»

E a quel punto?

«Vado in bagno dissi al direttore del palcoscenico: lui sconvolto, stava per iniziare la diretta»

Quindi?

«Mi indicò un cappello dietro le quinte, la feci lì»

Speriamo non fosse di Morandi..

«Già..»

E il suo pezzo era Su di noi, rimasto famoso..

«L’unico che sia rimasto di quel festival,anche se arrivai terzo»

Non sempre le classifiche le hanno dato ragione...

«Poco importa, il successo dei pezzi diventati famosi nel mondo mi ripaga sempre»

Ma certo quel secondo posto nel 2010 con Emanuele Filiberto e Canonici...

«Dopo quell’edizione cambiarono il sistema di voto: c’era stato qualcosa di poco chiaro»

Si sente vincitore morale di quel festival?

«Non c’è dubbio»

Intanto quest’anno tornano i Ricchi e Poveri al completo

«E si erano lasciati su un mio pezzo...»

Ora...

«E’ storia: cantavano Sarà perchè ti amo, ero il loro autore. Per le prove erano tutti e quattro, la rottura scattò prima delle serate del festival»

Diciamolo: ha messo lo zampino in tutta la storia della canzone italiana..

«In una bella parte»

La ricetta per chi da Arezzo volesse seguire la sua strada?

«Beh, sono sulla breccia da 50 anni, non è facilissimo»

Diciamo pure impossibile..

«Impossibile no. La Woodworm sta facendo un gran lavoro, il Cile è un talento per non dire dei Negrita»

Cosa fa la differenza?

«Essere bravi anche nella comunicazione: io ci ho sempre puntato con grossi professionisti»

Anticipando i tempi dei social

«Sì, che oggi hanno rivoluzionato la musica leggera»

Gira il mondo: ma Arezzo?

«Lo sapete: è la mia città come Ponticino è il mio paese. Imprescindibile, la adoro»

Compresa la squadra..

«Sì, sono un gran tifoso dell’Arezzo, tornerò presto»

Mondo permettendo..

«Già, dal 14 febbraio sono in tour negli Stati Uniti»

Una vita spericolata...

«E pensare che nel 1983 Vasco arrivò ultimo dietro di me proprio con quella canzone»

E il Grande Fratello vip?

«Una grande esperienza, mi diverto da matti»

A fare che?

«L’opinionista del nulla: ho un talento naturale»