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Arezzo, 5 aprile 2022 - Ancora prima di aprire ha già fatto storcere il naso ai residenti. C’era una volta il chiosco dei fiori, presto in viale Signorelli quel locale ora in fase di ristrutturazione farà posto al “Civico 34”, nuovissima attività di Marco Grotti. Uno street food statico come lo definisce l’aretino re degli aperitivi, già andato di traverso ai residenti del Giotto. Nel quartiere c’è infatti chi è preoccupato per il locale che sorgerà sui giardini pubblici affacciati sulle mura di Trento Trieste. Una protesta preventiva in piena regola contro la movida in una zona residenziale, con tanto di lettera inviata al sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli e addirittura la richiesta di far chiudere l’attività entro le ore 21. A farsi portavoce del coprifuoco Giuseppe Ricci, ex direttore generale della Asl 8 e abitante proprio di via Signorelli che scrive: “Arezzo da bere, che Comune, ogni 100 metri tra viale Signorelli e via Lorenzetti nuovi spacciatori legali di alcool”.
La polemica passa infatti anche dai social dove lo stesso Ricci prende posizione contro il Comune che avrebbe commesso un errore: “Una cosa è aprire una panineria, altra una rivendita di alcolici aperta fino a mezzanotte”. L’ex direttore generale della Asl 8 lancia un appello scrivendo al sindaco Ghinelli: "Ha la possibilità di ridurre il danno quantomeno determinando l'orario di apertura e chiusura che non deve assolutamente procrastinarsi oltre le ore 21. Nessuna iniziativa può essere ammessa e nessuna autorizzazione deve essere concessa se la stessa determina il disturbo della quiete pubblica”. Ma subito arriva la replica dell’imprenditore da anni anima degli aperitivi e del dopo cena aretino.
“Aprirò entro la fine di aprile, sarà un chiosco per pranzi, merende e apericene – dice Marco Grotti – una sorta di street food in cui si mangia in piedi, non ho nessuna intenzione di fare le 4 di notte se è questo che preoccupa i residenti del quartiere. Non è una discoteca e neanche un locale per far tardi la notte. Il pubblico a cui mi rivolgo non è quello dei giovanissimi che ha già un mercato di riferimento in città, ma dai 30 anni in su. I miei locali non si sono mai rivolti ai ragazzini e nonostante i grandi numeri gestiti in passato con i Costanti o col Martini Point, non ho mai avuto problemi né episodi di degrado, risse, schiamazzi o disturbo della quiete pubblica. Il mio sarà un locale basato sulla qualità della gente e dell’ospitalità. E anche l’esterno sarà compatibile con la piccola struttura del chiosco, non faremo live music ma solo musica di sottofondo. L’idea di aprire me l’ha fatta venire il mio grande amico Stefano Tricca, storico rappresentate Martini all’epoca del Martini point, ma sono da solo nella società”.