I sindacati dei metalmeccanici proclamano lo sciopero provinciale

L'appello di Fiom, Fim e Uilm agli operai: mettetevi in ferie o in permesso nelle fabbriche non essenziali che non vogliono chiudere. E' braccio di ferro

Sciopero Power One

Sciopero Power One

Arezzo, 25 marzo 2020 - Chiudere le attività non essenziali. I sindacati metalmeccanici Fiom, Fim e Uilm lo ribadisconoo con lo sciopero provinciale  e con una lettera inviata a Prefettura, Regione, Provincia, Ausl, Inps, Inail e Ispettorato del lavoro. Alessandro Tracchi, segretario della Fiom, lo dice anche in una breve dichiarazione: i lavoratori hanno paura, hanno paura del contagio, dobbiamo ridurre l'apertura delle fabbriche alle sole attivitità strettamente indispensabili. Allo stato attuale, restano alcuni casi limite, i più importanti dei quali sono quelli in Valdarno di Abb e Fimer, che hanno ereditato le attività dell'ex Power One, in cui è battaglia aperta fra le aziende, che vogliono restare aperte e i sindacati che le vogliono chiuse.

"Confermiamo la nostra richiesta alle aziende del settore metalmeccanico ed orafo ed affini, che non svolgono attività strettamente essenziali e strategiche, di predisporre tutte le azioni necessarie per la chiusura immediata dell'attività lavorativa in applicazione del DPCM del 22 marzo 2020 e del buonsenso che ci deve contraddistinguere nell'affrontare questa emergenza sanitaria e contrastare il diffondersi del virus covid-19, nella salvaguardia dei lavoratori e dei cittadini tutti".

I segretari provinciali di Fiom, Fim e Uilm (Alessandro Tracchi, Ilaria Paoletti e Davide Materazzi) hanno anche chiesto "l'attivazione della specifica cassa integrazione introdotta dal Decreto Legge n. 18 del 17 marzo 2020 oppure dal FSBA per le aziende artigiane".

I sindacati metalmeccanici non lasciano margini di dubbio: "nel caso in cui le aziende non predispongano la fermata, invitiamo i lavoratori a mettersi unilateralmente in ferie o permesso. Ad ulteriore salvaguardia, già da ieri abbiamo indetto lo sciopero, a copertura di tutte le ore o giornate che non potranno essere coperte da strumenti di legge quali cassa integrazione, FSBA (il fondo di solidarietà che nell'artigianato ha funzione di cassa integrazione), ecc., o strumenti contrattuali quali ferie o permessi, per fronteggiare il malessere e le paure generate dalla pandemia tra i lavoratori del nostro settore, indipendentemente dalle misure di sicurezza messe in campo dalle aziende del territorio".

Tracchi, Paoletti e Materazzi hanno anche chiesto al Prefetto "di definire e dichiarare quali sono nello specifico le attività che si ritengono strettamente necessarie e strategiche nella provincia di Arezzo. Infine, per quelle aziende che saranno ritenute necessarie e strategiche chiediamo agli enti competenti di verificare l’applicazione del DPCM del 11 marzo e del protocollo del 14 marzo riguardo le disposizioni minime per garantire le condizioni di salute e sicurezza negli ambienti di lavoro".