REDAZIONE AREZZO

Maior, la sartoria aperta nel 1920 diventata negozio di punta nel Corso

Tre generazioni di moda maschile per la famiglia Pellegrini

maior

Arezzo, 6 gennaio 2017 - L'attività è nel Corso da quasi cent’anni e ha visto cambiare la città e il modo di fare commercio. Il negozio di abbigliamento maschile Maior è stato aperto nel lontano 1920 da Alfredo Pellegrini, un sarto che ben presto ha trasformato la sua attività in un negozio punto di riferimento per anni della moda classica ed elegante in città. Adesso quello stesso negozio è gestito dal nipote di Alfredo, Roberto, che come il padre Attilio si è dedicato all’attività di famiglia che prospera da ormai tre generazioni. «Il negozio l’ha aperto mio nonno Alfredo Pellegrini nel 1920, siamo perciò alla terza generazione - dice Roberto Pellegrini - prima l’attività si trovava nella parte alta del Corso verso il Canto dei Bacci. Il nonno ha seguito un percorso ben preciso, nato come sarto si mise a fare il negoziante dedicandosi dalla sartoria all’abbigliamento maschile.

All'epoca Maior era il negozio di riferimento in città poi ne sono nati tanti altri e ci siamo divisi il mercato, il negozio si è spostato nel dopoguerra dove si trova adesso nella parte bassa di Corso Italia, aprendo nel ‘49 al civico 232». Con il fondatore Alfredo, e poi con il figlio Attilio che lo ha affiancato fin da giovane, il negozio ha visto il dopoguerra e poi il boom degli anni ‘60. «Io sono arrivato nell’82 nell’attività di famiglia - spiega Roberto Pellegrini - il commercio l’ho visto cambiare un bel po’ e adesso corre anche. Abbiamo resistito all’avvento di catene e franchising e ci siamo specializzati nel classico elegante senza rincorrere grosse chimere. Ci collochiamo in una fascia medio alta come negozio, tra i marchi più importanti che abbiamo per maglieria c’è Gransasso, per la camiceria T&T e poi tra gli accessori le cravatte di Fumagalli una ditta storica nata nel 1891, e poi un marchio austriaco di Salisburgo Schaneiders». «La stagione è partita molto male ma si è ripresa a fine dicembre e i saldi sono iniziati adesso quindi è presto per fare previsioni - dice Roberto - Di certo c’è che il commercio è cambiato e oggi con internet abbiamo una visione globale di quello che offre il mercato e anche i clienti si informano di più. Come settore più classico e meno giovanile per fortuna abbiamo risentito meno del fatto che molti oggi acquistano online, nonostante tutte le nostre aziende vendono anche tramite ecommerce. Intorno a noi ancora è rimasta la struttura del commercio che conosciamo anche se sono arrivate le nuove catene e anche se alcuni colossi come Benetton e Sisley cambiano gestione, riconsegnano la licenza e per essere gestiti direttamente dal marchio. Fare il commerciante richiede un impegno costante, noi cerchiamo di avere il miglior rapporto possibile con la clientela e massima serietà».