
Il presidente Guglielmo Manzo
Da quando si è seduto sulla panchina amaranto Cristian Bucchi sta ripetendo quasi come un mantra sopratutto un concetto: l’Arezzo deve divertirsi e divertire la gente da qui alla fine del campionato. Al momento tale proposito si sta rivelando a metà. Perché se sul campo la nuova filosofia comincia a dare i suoi frutti, con una squadra che adesso gioca con coraggio e proposizione (leggasi due vittorie consecutive senza subire gol), stessa cosa non si può ancora dire nei confronti del pubblico.
Contro il Sestri si è toccato il punto più basso di presenze casalinghe di questa stagione con appena 627 biglietti venduti, dato addirittura peggiore di quello che era già stato il record negativo a gennaio contro il Pineto quando i tagliandi strappati al botteghino era stati 659. A onor del vero va detto che lo zoccolo duro della curva sud non ha mai mollato e mai abbandonato la squadra sia in casa che in trasferta, ma a livello generale le presenze al Comunale sono sempre meno.
Una tendenza al ribasso iniziata a dicembre con Arezzo-Entella - come si può vedere dal grafico che pubblichiamo - e ormai consolidata da diverse settimane. Basti pensare che nelle ultime sette gare interne solo una volta si è andati sopra il migliaio di biglietti venduti: il 6 gennaio contro la Vis Pesaro, con diversi tifosi ospiti. Nelle successive gare casalinghe di questo 2025 i numeri dicono che contro il Pontedera i tagliandi venduti sono stati 730, contro la Torres 900, fino ai 659 per la partita contro il Sestri Levante.
Lo stesso Guglielmo Manzo ha sottolineato, con un po’ di rammarico, questa carenza di persone allo stadio auspicando che possa tornare a registrarsi un afflusso maggiore. Questa disaffezione, in realtà, nasce da lontano con le prime avvisaglie si erano già avvertite in estate. I prezzi delle tessere stagionali, lievitati in tutti i settori, avevano causato una flessione degli abbonati, passati da 2.057 a 1.583, con un saldo negativo di 474 tifosi (-23%).
Tra le motivazioni, oltre al caro biglietti, c’è anche una componente più sostanziale legata al fatto che un certo tipo di comunicazione verso l’esterno, alcune scelte societarie e dirigenziali non condivise dalla piazza, unite al periodo di crisi di risultati e prestazioni di inizio anno abbia portato ad una sorta di fuggi fuggi generale dal comunale. Toccherà a Bucchi e al suo nuovo Arezzo riconquistare anche i tifosi.