Salvatore Mannino
Cronaca

Lo sparatore muto davanti al Gip, domani la decisione sull'arresto

Dopo la convalida, incidente probatorio e perizia psichiatrica

Enrico Guidi con i suoi cani

Arezzo, 31 maggio 2019 - Si è avvalso della facoltà di non rispondere Enrico Guidi, lo sparatore di Sansepolcro comparso oggi davanti al Gip Piergiorgio Ponticelli, difeso dall'avvocato Tiberio Baroni. Il Gip si è riservato di decidere, lo farà domattina ma la convalida appare praticamente scontata. A quel punto si andrà all'incidente probatorio e a una perizia psichiatrica.

HA CHIAMATO lui i carabinieri, prima ancora di cominciare a sparare: «Oggi ammazzo tutti». E’ per questo che Enrico Guidi ha spianato subito il fucile contro i due amici (un pregiudicato e il fratello) che avevano appena imboccato la strada di casa sua, in località Basilica di Sansepolcro, a mezza strada fra il Ponte del Diavolo del delitto di Katia e il ciuffo di case di Montagna. Credeva appunto che fosse una pattuglia dell’Arma venuto a prenderlo, dopo la sua prima folle telefonata.

Il Pm Marco Dioni, che ieri mattina ha chiesto la convalida dell’arresto, non crede che sia stata una trappola organizzata per fare strage di carabinieri, ma è comunque convinto che sparare ad altezza d’uomo, verso due che stavano scendendo dall’auto, scambiandoli per i carabinieri verso i quali nutriva un forte risentimento, accresciuto dal recente ritiro della patente, sia comunque tentato omicidio, oltrechè ovviamente porto abusivo d’arma: il fucile da caccia che Guidi aveva in braccio e che non avrebbe più potuto tenere, perchè gli era stata ritirata la licenza.

Non per ubriachezza (anche se martedì pomeriggio alle 15 il cecchino fallito aveva bevuto abbbondantemente) ma perchè Guidi il vizio di sparare lo aveva da un pezzo. Ci sono almeno due episodi, vecchi ormai di anni, nei quali aveva fatto fuoco col fucile, una volta contro un capannone e la gente che ci stava dentro.

E’ SANO di mente uno che imbastisce il pomeriggio di un giorno da cani come quello di martedì? Il primo a dubitarne è lo stesso Dioni, che ha subito avanzato al Gip richiesta di incidente probatorio per verificare la capacità del protagonista di stare in aula e le sue condizioni psichiche. Se ne riparlerà oggi, nel corso dell’udienza di convalida dalla quale il giudice Piergiorgio Ponticelli potrebbe uscire con un’ordinanza di custodia cautelare che mantiene in carcere Guidi. La difesa l’ha presa l’avvocato Tiberio Baroni, che potrebbe tirar fuori qualche asso dal taschino. Sufficiente ad alleggerire la posizione di uno che prima spara e poi parla?

EH SÌ, PERCHÈ questa è stata la situazione cui si sono trovati dinanzi i carabinieri di Sansepolcro quando sono corsi dopo la sua chiamata al 112: un esagitato barricato dentro casa che minacciava di fare una strage e non voleva sentire ragione. C’è voluta la pazienza del maresciallo Alberto Alunno, comandante della stazione di Monterchi, che Guidi lo conosceva di persona, a farne decantare la rabbia. Con una trattativa telefonica durata alcune decine di minuti, fra le 15 e le 16, mentre la zona veniva isolata e messa in sicurezza da uno spiegamento senza precedenti di carabinieri. Alla fine Guidi si è convinto ad uscire con le mani alzate e senza fucile. Quello lo aveva già fatto sparire. Forse buttandolo nel torrente Afra ma per ora nessuno è riuscito a ritrovarlo.