REDAZIONE AREZZO

Gianmaria Scortecci: difficile trovare nuovi cavalli ma ho massima fiducia nel quartiere

"Il rischio più grande è reperire animali in grado di garantire sicurezza in piazza più che di consentirci buoni tiri"

scortecci

Arezzo, 3 giugno 2016 - Un tris di Giostre a tre. E' questo il rischio. Obiettivo di Porta Santo Spirito (ma anche di un’intera città che ama il Saracino) è evitarlo. Ne perderebbero competizione e spettacolo di piazza. Dopo la notizia di ieri dei cavalli giallo blu messi fuori gioco dall’anemia infettiva che ne ha contagiato uno e ridotto in quarantena tutti gli altri alle scuderie Edo Gori, adesso si lavora per scongiurare il peggio. E che la Colombina salti la notturna di giugno, l’edizione speciale di agosto e la Giostra di settembre, facendo uno zero a tavolino nell’anno della terza edizione speciale. I problemi da risolvere sono più di uno. Dai cavalli da reperire di sana pianta con un costo in termini economici altissimo per il bilancio di un quartiere, al campo gara.

«Ho fiducia massima nel quartiere e farò quello che mi verrà chiesto - dice Gianmaria Scortecci - certo la situazione è difficile a due settimane dalla Giostra. Servirebbe una struttura per allenarsi diversa da quella di San Marco, dove non possiamo introdurre cavalli nuovi per il rischio contagio come prevede la nuova legge sulla quarantena«. Prove finite? Niente affatto, titolari e riserve continuano ad allenarsi a pieno ritmo. «Continuiamo le prove al nostro campo gara con i cavalli sani - continua Scortecci - ma sappiamo che non potremo utilizzarli in Giostra«. Sì perchè salvo deroghe o miracoli legali, la nuova legge introdotta ad aprile prevede l’isolamento dei cavalli. L’incubazione per la produzione di anticorpi nel soggetto varia da 35 a 45 giorni. Il Ministero della Salute, attraverso il piano per la sorveglianza e il controllo dell’anemia infettiva degli equini, ha previsto l’obbligo del test che ha portato alla luce la malattia in uno dei cavalli di Santo Spirito. L’alternativa sarebbe quella di affittare o acquistare nuovi cavalli. Ma al di là del danno economico l’impresa sembra ardua. «Ci servono un minimo di quattro cavalli e anche così saremmo al limite, se uno avesse anche il più piccolo problema ci troveremo di nuovo nei guai - spiega il giostratore giallo blu che fa coppia con Cicerchia - e i tempi sono strettissimi. Le pre visite infatti si svolgono un paio di giorni prima delle prove in piazza. Quindi il quartiere avrebbe solo una settimana per reperire i cavalli. Con un dispendio in termini economici pazzesco«. Ma c’è di più. I cavalli da Saracino non si improvvisano e trovare un animale adatto ad entrare in piazza è difficile. «I cavalli da GIostra devono rispondere a determinate caratteristiche - continua Scortecci - e questo aldilà dell’aspetto tecnico. Devono superare test e avere vaccinazioni in regola. Inoltre la legge sull’anti doping è severa e acquistando un cavallo dovremmo essere sicuri che non sia stato trattato con farmaci non consentiti. Basta un semplice anti infiammatorio per uscire dai parametri e di questo sarebbe responsabile il quartiere. E poi c’è il problema più serio ed è quello che riguarda la sicurezza, nessuno infatti vorrebbe vedere in piazza scene di cavalli imbizzarriti e rischi per cavaliere e pubblico. Il problema non è trovare un cavallo che ti permetta di fare quattro o cinque ma di correre Giostra in modo sicuro«.