REDAZIONE AREZZO

Consulenze d'oro Etruria: "Quegli incarichi erano inutili o doppioni"

Prima udienza di istruttoria al processo in cui è imputato quasi tutto l'ultim Cda, compreso Babbo Boschi: parlano gli uomini della Finanza che hanno svolto le indagini

Proteste a Banca Etruria

Arezzo, 19 novembre 2021 - Quelle consulenze erano soltanto dei doppioni oppure inutili. Lo dicono al processo per le consulenze d'oro di Etruria, gli uomini dela Guardia di Finanza che hanno svolto le indagini sui 4,5 milioni di incarichi affidati dall'ultimo Cda. Bancarotta semplice, accusa il Pm Angela Masiello, che porta in aula lo scenario messo a punto dal procuratore capo Roberto Rossi e da quello che fu il pool di procura sul caso Bpel. Semplice perchè non ci fu dolo, anche se ci fu comunque esborso di denaro che alla luce del fallimento diventa una distrazione.

I marescialli La Scala e Muffato hanno spiegato in questa prima udienza di istruttoria dibattimentale che fu l'audit interno di Banca Etruria a contestare in prima battuta le consulenze affidato dall'ultimo Cda, che adesso è imputato quasi al gran completo, compreso Babbo Boschi, anche se in aula non c'è nessuno degli accusati. La Finanza è partita da lì, dalle pratiche finite nel mirino, per approfondirne alcune, tutte riguardanti il progetto di fusione con un istituto di elevato standing che poi divenne in concreto Popolare Vicenza. Ebbene, dalle indagini, dicono i due sottufficiali, risulta che quei 4,5 milioni di incarichi erano infarciti di consulenze ridondanti, cioè inutili allo scopo oppure doppioni rispetto ad altri incarichi affidati a grandi società e professionisti di vaglia.

Ovviamente, questa è soltanto l'ipotesi d'accusa, ancora tutte da dimostrare, e che gli imputati con le loro difese negano decisamente. Alla prossima udienza, fra una settimana, saranno di scena ancora gli uomini della Finanza. Toccherà poi ad Emanuele Gatti, l'ispettore di Banca d'Italia, i cui controlli nel 2012-2013 furono all'origine delle prime contestazioni dell'istituto di vigilanza. A seguire Giordano Di Veglia, la cui ispezione sanzionò fra 2014 e 2015 la fine di Banca Etruria come istituto autonomo. In aula verrà anche il liquidatore della vecchia Bpel Giuseppe Santoni.