Arezzo e l’occhio di Alinari Scatti storici a Casa Bruschi

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Arezzo com’era, nelle suggestive foto degli archivi Alinari. È stata inaugurata ieri alla Casa Museo Ivan Bruschi, "La sottilità dell’aria. Arezzo e il suo territorio negli archivi Alinari". L’esposizione curata del conservatore Carlo Sisi, andrà avanti fino al 7 maggio e nasce grazie alla collaborazione con la Fondazione Alinari per la fotografia ed è curata da Rita Scartoni con la collaborazione di Muriel Prandato. Il racconto fotografico si sviluppa a partire dagli scatti di Alinari e Brogi, fotografi editori impegnati in una monumentale opera di documentazione del patrimonio culturale italiano. Emergono le terre d’Arezzo attraverso i temi dell’arte, del paesaggio e del lavoro.

Ed è proprio a partire dal territorio aretino che Vittorio Alinari intraprende nel 1908, un viaggio fotografico lungo il corso dell’Arno: una poetica testimonianza della sua personale ricerca artistica, aggiornata sulle correnti fotografiche d’avanguardia in Europa, parallela alla illuminata attività di imprenditore alla guida della Fratelli Alinari. Nel corso del Novecento la fotografia amatoriale di Aurelio Monteverde, la ricerca artistica di Vincenzo Balocchi, lo straordinario valore del lavoro di documentazione delle miniere di lignite del Valdarno, conducono alla scoperta di altri modi di visione. Con le memorie visive degli Archivi Alinari, si apre una finestra su cent’anni di storia del territorio aretino, dal 1856 al 1954.

Emerge un variegato paesaggio sociale fatto di vallate delimitate da archi collinari e montagne, punteggiato da una grande ricchezza di testimonianze artistiche medievali con un’economia prevalentemente basata sull’agricoltura che vede però l’avvio di importanti iniziative industriali. Una terra di contadini, lavandaie, pastori, monaci, uomini e donne d’ingegnosa laboriosità.

"Tiriamo le somme di un anno intenso che mi vede in qualità di presidente e che abbiamo voluto dedicare a celebrare i 20 anni dall’apertura della casa museo – ha detto il presidente della Fondazione Ivan Bruschi Luca Benvenuti (a destra nella foto con Giorgio van Straten) – è motivo di orgoglio mettere a frutto il rapporto istaurato con la Fondazione Alinari che rientra tra i legami allacciati nel tempo dalla Fondazione Bruschi con le principali istituzioni culturali nazionali. In una città sempre più attrattiva, il nostro museo vuole rafforzare il ruolo di polo culturale".

"Gli Archivi Alinari sono un riferimento a livello mondiale – ha detto il presidente della Fondazione Alinari per la fotografia Giorgio van Straten – acquistati dalla Regione Toscana, è necessario favorirne la fruizione".

A.B.