REDAZIONE AREZZO

Bacino di un noccioleto trasformato in una cava: scatta il sequestro di una collina

Operazione dei carabinieri forestali nel comune di Capolona, in esecuzione di un provvedimento chiesto dal Pm Laura Taddei

La collina posta sotto sequestro

Arezzo, 20 ottobre 2020 - Doveva essere un invaso per irrigare un futuro noccioleto, ma gli scavi sarebbero serviti per estrarre inerti per costruzioni. Per questo motivo il gip del Tribunale di Arezzo ha disposto il sequestro dell'area, circa 5 ettari in località Le Piagge, nelle colline di Capolona. Il provvedimento, richiesto dalla procura aretina (Pm Laura Taddei), è stato eseguito dai carabinieri forestali, che hanno posto sotto sequestro anche i macchinari presenti all'interno del cantiere.

Quattro le persone denunciate: il proprietario del terreno, il titolare dell'impresa, il progettista-direttore dei lavori e il geologo consulente alla progettazione che dovranno rispondere dei reati di tipo ambientale-urbanistico ma anche di attestazioni false. L'attività investigativa è stata avviata in seguito alla segnalazione da parte di un comitato di cittadini del posto.

Secondo gli inquirenti, dietro la facciata di un'attività "pulita" ne veniva svolta un'altra illegale. Estrarre inerti non è un reato, purché tale escavazione venga condotta in aree adeguate e correttamente autorizzate. Due caratteristiche, secondo le accuse, completamente assenti nel caso dell'area sequestrata. La Regione Toscana si era pronunciata considerando l'area non adibita a cave. L'azienda che ha eseguito i lavori aveva chiesto le autorizzazioni al Comune per costruire un laghetto d'irrigazione, ma in realtà i carabinieri hanno verificato che ciò che veniva fatto era una vera e propria attività di estrazione di inerti.