
"Due pugni fortissimi e il sangue che macchiava gli abiti". Simone Pennacchini (foto) racconta la sequenza dell’aggressione e se pure...
"Due pugni fortissimi e il sangue che macchiava gli abiti". Simone Pennacchini (foto) racconta la sequenza dell’aggressione e se pure guida pullman da vent’anni, spiega di avere subito "un attacco di una violenza inaudita, non ho potuto difendermi, mi ha fatto molto male". Un ematoma vistoso sulla guancia, una ferita alla testa, perché "mi ha sferrato un colpo con un anello in metallo che indossava in una mano". Ieri la seconda visita di controllo al pronto soccorso: "Mi hanno fatto una Tac perchè sospettavano la frattura dello zigomo, ma è solo l’effetto della forte botta". L’aggressore è stato bloccato dalla polizia subito dopo l’episodio, l’ennesimo contro gli autisti di bus. È accaduto ad Arezzo al terminal del pullman: sale un giovane sui trent‘anni, "noto a tutti per le sue intemperanze, è sempre senza biglietto".
È bastata una parola per scatenare l’inferno: "Gli volevo dire che non era la corsa che prende per tornare a casa, ma non ho fatto in tempo. Mi è saltato addosso, prendendomi di spalle: ero seduto al posto di guida e stavo per partire in direzione di Sansepolcro". Non è la prima volta che subisce violenze fisiche e verbali "ma ora me la sono vista brutta. Bisogna aumentare i controlli a bordo perché salgono persone senza biglietto che poi si scagliano contro di noi". Questione rilanciata da Luigi Mori, sindacalista che parla a nome di Cgil, Cisl, Uil, Faisa e Ugl. "I controlli messi in campo dall’azienda non bastano per contrastare il fenomeno dell’evasione che spesso sfocia in aggressioni agli autisti".
Dal canto suo Autolinee Toscane rilancia sul piano sicurezza: "Il progetto Toscana Sicura vede attivo il sistema di videosorveglianza che permette di registrare filmati a bordo e fornirli alle forze dell’ordine. Sui bus meno recenti stiamo lavorando per installare a bordo la cabina chiusa a protezione degli autisti".