Alberto Pierini
Cronaca

Aretino dell'anno, un podio per tre: vincono Franceschini, Angiolini e Sassoli

La scienziata cortonese sbaraglia il voto sul web, che si conclude sulla soglia delle centomila preferenze. Mister Calcit e "Suigar" scelti dalla redazione.

Franceschini, Angiolini e Sassoli

Arezzo, 7 gennaio 2019 - Il triplete del 2018: un tris di nomi, un tris di storie, un tris di racconti che si incrociano profondamente con la città. Sono loro, gli aretini dell’anno: Maria Angela Franceschini, Beppe Angiolini, Giancarlo Sassoli.

La prima, il classico «cervello in fuga» si direbbe oggi, diventata con gli anni un luminare della biologia e una delle scienziate più in vista al mondo, ha vinto a furor di popolo la sfida sul web: il voto popolare l’ha premiata come raramente era successo in passato. In coda ad un concorso che ha sfiorato alla fine quota centomila preferenze. Angiolini e Sassoli sonole scelte fatte dalla nostra redazione.

Da una parte l’omaggio ad uno stilista partito anche lui alla conquista dei grandi palcoscenici. Nel corso dell’anno è stato protagonista come direttore artistico delle fiere orafe e insieme del mondo del commercio, come un palazzo della moda da metropoli. Sassoli, mister Calcit: un nome che parla da solo, nel 2018 ha tagliato il traguardo dei 40 anni d vita. Un compleanno collettivo, di un comitato che nel tempo ha cambiato la storia della sanità aretina e che in tanti ci invidiano.

Tre volti: quella di Maria Angela, cortonese trapiantata negli States, da aprile parte integrante del più importante istituito di biologia del mondo, progetti di ricerca, uno in Africa in aiuto dei bambini. Ha vinto sul web una sfida di nuovo al femminile: perché dietro a lei è finita Valentina Brancadori, 29 anni, coraggio di acciaio, capace pur cieca e sorda di scrivere libri, progettare, inventare. Spezzando il cerchio di una malattia che rischia di isolarla anche con questo riconoscimento: in venticinquemilal’hanno votata, come aretina dell’anno e insieme come esempio.

Alle loro spalle Massimiliano Ricciarini,l’uomo di Streetfood, ha piegato in volata Piero Iacomoni, l’imprenditore di Monna Lisa, da pochimesi in Borsa. In fondo figli della stessa creatività aretina che già brilla negli altri vincitori. Quindi Tommaso Marmorini, il giostratore deb di Sant’Andrea, 5 e lancia d’oro al primo colpo. Ma tanti i protagonisti nel voto: Marco Gallorini, capace di portare a Sanremo e tra i big due nomi a sorpresa, Giorgio La Cava, il salvatore dell’Arezzo.

E ancora Stefano Cecconi, l’amministratore delegato di Aruba, il Pm Marco Dioni, la chef Ginevra Bassetti. Tutti si sono lasciati alle spalle nomi forti, come Jovanotti o i Negrita, per una volta fuori dal podio. Una sfida all’ultimo voto, partecipatissima. E che ha premiato i volti di un’altra Arezzo, a volte fuori dall’occhio del ciclone della cronaca.

Nella cronaca sono invece profondamente innestati, e non poteva essere altrimenti, i due protagonisti scelti dalla nostra redazione. Beppe Angiolini, che unisce alla praticità del commerciante la ricerca del bello sul piano estetico, entrambe tradotte nel palazzo aperto sul Corso.

E Giancarlo Sassoli, il timoniere tranquillo di una grande storia, quella delCalcit, che ha i volti di un pioniere, Gianfranco Barulli, quello del suo erede: ma insieme di migliaia di bambini e volontari che nel tempo hanno disegnato i contorni di questo piccolo miracolo. Aretino, per l’appunto.