REDAZIONE AREZZO

Aree interne, fronte comune per il turismo

Al Castello dei Conti Guidi il confronto organizzato per dare slancio ai territori marginali in tempi di pandemia. Caccia ai servizi

Le aree interne ora diventano un’attrattiva ma per convincere i turisti a restare e i giovani a non migrare servono servizi e infrastrutture. Il punto su quanto è stato fatto in questi anni, ma soprattutto su quanto ancora dovrà essere fatto per confermare il momento di slancio che i territori marginali stanno vivendo in tempi di pandemia, è stato il tema principale della prima sessione del convegno organizzato dal comune di Poppi e dall’Unione dei Comuni Montani del Casentino dal titolo "Ambiente, economia, coesione: le nuove opportunità per le Aree interne". A confermare il ritorno di interesse verso questi territori è stata Sabrina Lucarelli, vicepresidente del Gruppo Ocse Politiche Territoriali delle aree interne che ha illustrato i risultati di recenti indagini in cui i giovani dichiarano di voler restare nelle località di montagna in cui vivono, chiedendo tuttavia servizi, connessione internet, infrastrutture per spostarsi e garanzie lavorative.

I referenti delle tre aree Snai, Nicola Poli per la Garfagnana, la Valle del Serchio e l’Appennino Pistoiese, Vito Maida per il Valdarno, il Mugello la Valdisieve e la Valabisenzio ed Eleonora Ducci per l’area Casentino e Valtiberina hanno sottolineato l’importanza di affiancare l’arrivo di risorse al lavoro di progettualità che richiede il supporto della Regione. "I nostri territori hanno conosciuto momenti di fermento ma poi progressivamente si sono spopolati, hanno perso tessuto sociale e familiare e l’indice di anzianità della popolazione in Casentino e in Valtiberina è diventato molto superiore alla media – ha ricordato la presidente dell’Unione dei Comuni montani del Casentino Eleonora Ducci - dobbiamo favorire le condizioni perché in questi territori ci si stia non solo come luoghi di villeggiatura per brevi periodi ma predisporre servizi, in particolare per l’infanzia e per le persone anziane, per far rimanere qui le persone. Dobbiamo strutturare in maniera duratura i servizi che anche in forma di start up siamo stati in grado di creare".

Tanti i progetti realizzati in Casentino e Valtiberina grazie alla Strategia, dai nidi aperti nei piccoli paesi di montagna come Chitignano e Chiusi della Verna, a tutta una serie di servizi socio sanitari attivati, fino alle opportunità di lavoro offerte dalle Officine Capodarno, ma tanti ancora sono i progetti su cui lavorare, a partire sul potenziamento dei trasporti e del turismo. Il convegno continuerà nella giornata di oggi nella stessa cornice del Castello dei Conti Guidi di Poppi con due sessioni in cui si continuerà a parlare di futuro dei territori marginali.