Area Lebole fra abbandono e scintille. Fratelli d’Italia striglia il proprietario: "È arrogante: degrado per colpa sua"

Il coordinatore Palazzini replica alle parole di Carrara che addossava le responsabilità a Palazzo Cavallo "Se in sette anni nessun progetto è andato a buon fine un motivo ci sarà. Pronti a battere tutte le strade".

Area Lebole fra abbandono e scintille. Fratelli d’Italia striglia il proprietario: "È arrogante:  degrado per colpa sua"

Area Lebole fra abbandono e scintille. Fratelli d’Italia striglia il proprietario: "È arrogante: degrado per colpa sua"

Quella terra di nessuno all’ingresso in città riaccende lo scontro. Il sasso nello stagno del degrado che caratterizza l’ex Lebole l’ha lanciato Marco Carrara, l’imprenditore che circa vent’anni fa acquistò l’area industriale e che da allora vede il suo investimento bloccato.

Carrara ha risposto a un’interrogazione di Francesco Palazzini, capogruppo e coordinatore comunale di Fratelli d’Italia che aveva chiesto un’ordinanza per ripristinare la recinzione e rendere inaccessibile l’area frequentata da tossici e sbandati. "Aerre Spa apprende con stupore le dichiarazioni di un consigliere di maggioranza riguardo l’area ex Lebole – scrive la società di Carrara – le paventate iniziative inibitorie e urbanistiche (improprie e lesive dei diritti costituzionalmente protetti della società proprietaria) dimostrano che il consigliere non è stato affatto edotto delle ragioni che riconducono all’amministrazione comunale le cause dell’attuale situazione. La società si riserva di sottoporre all’attenzione pubblica aretina le proprie considerazioni su quanto accaduto negli ultimi sette anni".

"La città di Arezzo non ha mai tollerato alcun padrone del vapore, tanto più se viene da fuori e vuole imporre il proprio volere a una intera comunità usando toni arroganti e perfino minacciosi" replica il dirigente di Fratelli d’Italia Palazzini.

"Depositeremo nei prossimi giorni un atto consiliare teso a verificare le condizioni per l’emissione di un’ordinanza che abbia due obiettivi: obbligare la proprietà a ripristinare la recinzione esterna affinché l’area risulti inaccessibile e, in subordine, se dovesse persistere un’inerzia della proprietà, a provvedere direttamente alla messa in sicurezza da parte del Comune, addebitando i costi delle operazioni al privato".

Idee chiare anche per quanto riguarda i motivi dello stallo dell’area Lebole: "La zona è perfettamente fruibile fin dal 2017, se in sette anni nessun progetto è andato a buon fine e non ha registrato l’interesse di nessun investitore, dobbiamo porci delle domande e cercare tutti insieme una soluzione alternativa – continua Palazzini – la configurazione attuale dell’area non è quella originale, sono state fatte delle modifiche, anche attraverso passaggi consiliari, allo scopo di agevolare l’interesse del mercato che però non è avvenuto, la nostra proposta è quella di pensare a eventuali ulteriori modifiche riattivando un tavolo di lavoro che coinvolga la parte pubblica e privata".

Il finale è pirotecnico: "Questa amministrazione, insieme a tutti i cittadini, subisce ogni giorno i danni arrecati dallo stato di abbandono e degrado di un pezzo importate di città: se il privato non è in grado né di assicurare le condizioni di sicurezza, né un progetto di sviluppo concreto, questa maggioranza è obbligata a intervenire perseguendo tutte le strade che le normative ci mettono a disposizione".