
di Gaia Papi
Appalti truccati e tangenti per lavori pubblici: un imprenditore della Valtiberina agli arresti domiciliari. Nei guai, con lui un funzionario della Regione Marche finito in carcere e altri sei imprenditori, residenti nelle province di Ancona, Ascoli Piceno, ai domiciliari in esecuzione di misure cautelari disposte dal gip del Tribunale di Ancona. L’imprenditore residente a Sansepolcro sarebbe stato arrestato per lavori svolti nelle Marche. In queste ore 90 Carabinieri Forestali dei Gruppi di Ancona, Ascoli Piceno, Macerata, Pesaro Urbino e Arezzo stanno portando a termine una complessa attività d’indagine. Ma andiamo nel dettaglio. Tutto partito da denunce di lavori contrari alle normative paesaggistiche e ambientali.
Le indagini sono iniziate nel 2021 a seguito di una serie di attività investigative condotte dai Carabinieri Forestali di Ancona e Ascoli Piceno. Avevano denunciato l’esecuzione di alcuni interventi sui fiumi per finalità di contrasto al rischio idraulico e al dissesto idrogeologico, compresi ingenti tagli della vegetazione ripariale, in spregio delle normative paesaggistiche ed ambientali. Secondo i Carabinieri Forestali, ipotesi poi confermate anche dai Consulenti della Procura di Ancona, gli interventi avevano pregiudicato in modo sostanziale la salubrità degli ecosistemi fluviali al solo fine di ricavare massimi profitti dalla commercializzazione del materiale legnoso prodotto dagli interventi. Le complesse indagini hanno portato ad ipotizzare turbative e corruzione in almeno 5 lavori pubblici. Appalti della Regione Marche per un importo complessivo superiore a 1.200.000 euro. In particolare il funzionario arrestato, anche con la collaborazione di altri due colleghi non indagati per corruzione bensì a diverso titolo per falso e rivelazione di segreti d’ufficio, si sarebbe adoperato per favorire le imprese "amiche", condizionando gli esiti delle gare attraverso rivelazioni di informazioni riservate.
Favoritismi in cambio di legna, carburante, feste, olio, riparazioni e tecnologia. I vantaggi percepiti dal funzionario accusato di corruzione, offerti dagli imprenditori coinvolti, sarebbero consistiti tra l’altro in forniture di legna da ardere, nell’utilizzo di veicolo con spese per carburante e altro a carico dell’imprenditore, nel pagamento di una festa di laurea, in pranzi o cene in ristorante, in interventi di riparazione meccanica ed elettronica degli autoveicoli, in forniture di telefoni e di tablet e di ingente quantitativo di olio extravergine d’oliva di produzione locale.
I provvedimenti cautelari emessi attengono alla fase delle indagini preliminari e resta salvo l’accertamento definitivo delle responsabilità.