
Cittadini durante una delle riunione sull’antenna che si è tenuto a San Giustino. L’avvocato Lucia Annibali ha sollevato alcune criticità nella gestione del procedimento da parte del Comune di Loro Ciuffenna
Il difensore civico regionale interviene a gamba tesa sulla questione relativa all’antenna per telefonia mobile che dovrebbe sorgere alle porte di San Giustino Valdarno. L’avvocato Lucia Annibali ha infatti sollevato alcune criticità nella gestione del procedimento da parte del Comune di Loro Ciuffenna. In una lettera inviata direttamente all’ente è stato ricordato come la giunta comunale abbia ritenuto inammissibile la petizione firmata da 427 cittadini e come allo stesso modo è stata respinta la richiesta di ulteriori assemblee pubbliche. "L’attività informativa e partecipativa svolta non ha prodotto l’effetto auspicato" ha sottolineato la difensora civica, che ha posto l’accento su elementi ancora poco chiari: "non è noto se l’istanza unica dell’operatore per l’installazione dell’antenna abbia ottenuto il titolo autorizzativo, né se siano stati acquisiti tutti i pareri tecnici previsti per legge, come quello della Conferenza dei Servizi, la verifica dei criteri localizzativi, la compatibilità edilizia e urbanistica, la valutazione dei limiti di esposizione, i valori di attenzione e gli obiettivi di qualità". Nodo cruciale anche la mancata pubblicazione sul sito istituzionale del Comune della documentazione relativa al procedimento.
Altro tema sollevato da Annibali riguarda il Programma Comunale degli Impianti, uno strumento di pianificazione previsto dalla normativa regionale ma ancora assente a Loro Ciuffenna. "La sua adozione rappresenterebbe un presidio importante per una gestione più condivisa e consapevole del territorio" si legge nel documento. Infine, viene ricordato dalla difensora civica regionale Lucia Annibali, che tutti i cittadini e le associazioni interessate hanno il diritto di intervenire nei procedimenti amministrativi che possono avere impatto su ambiente e salute, come previsto dalla legge 241 del 1990. L’invito, rivolto all’amministrazione, è così quello di garantire maggiore chiarezza, pubblicità degli atti e occasioni concrete di coinvolgimento, nel rispetto del principio di partecipazione sancito dallo Statuto comunale. I cittadini, con la consulenza di esperti indipendenti, hanno scoperto che la gittata del segnale è chilometrica, confermando la possibilità di installare l’antenna a maggiore distanza dal paese. Una soluzione che, di fatto, potrebbe trovare tutti d’accordo, come accaduto a Pogi, nel comune di Bucine, a pochi chilometri di distanza, dove amministrazione comunale, cittadini e comitato hanno fatto squadra per raggiungere insieme un obiettivo condiviso.