
Il piazzale del night: i carabnieri (il terzo da sinistra è il colonello Lettini) illuminano la zona
Arezzo, 7 settembre 2014 - Sono stati fermati dai carabinieri due fratelli rumeni di 25 e 30 anni per l'omicidio nella notte dell'albanese Piro Macka, il giovane accoltellato nel piazzale di un night di Arezzo. Lui, il più giovane, si chiama Basil Izoveranu, la sorella, invece, porta il nome di Livia. Lei è stata presa in una casa dei Pratacci, dove era stata individuata grazie alle tracce del cellulare recuperate dai tabulati. Basil ha resistito ancora un paio d'ore. I carabinieri gli hanno fatto capire che ormai la sua situazione era disperata e che era meglio si arrendesse. Alla fine lo hanno catturato nei pressi della stazione. L'intera operazione è stata condotta dal nucleo investigativo dei carabinieri, guidato dal capitano Matteo De Martis.
La volta nel tardo pomeriggio odierno, dopo che la morte è avvenuta in ospedale dove il ferito era stato trasportato con un'auto privata nel cuore della notte. La tragedia è avvenuta difronte al Next di via Galvani, in piena zona industriale. Altri due albanesi sono rimasti feriti, hanno 30 e 16 anni, non si capisce ancora il loro ruolo, ma non sono gravi. La caccia all'uomo era cominciata subito alle prime luci dell'alba. La vittima sarebbe stata colpita nella zona del cuore. A quel punto è partito l'allarme, sia al 118 che alle forze dell'ordine, ma per risparmiare tempo il ferito è stato caricato su un'auto privata e trasportato al San Donato senza aspettare l'ambulanza. Erano più o meno le tre del mattino. Troppo tardi lo stesso, il giovane albanese è spirato poco dopo, nonostante il prodigarsi del medici che comunque si erano subito resi conto della situazione disperata. A dirigere le indagini sono giunti il tenente colonnello Antonio Lettini, comandante del reparto operativo, e il capitano Francesco Di Costanzo, comandante della compagnia di Arezzo. Quanto al movente, tutto è ancora possibile.
E potrebbe esserci stata una spallata, un contatto fortuito, interpretata come mancanza di rispetto all’origine dell’accoltellamento mortale di Piro Mocka, il 29/enne operaio albanese deceduto ieri all’ospedale di Arezzo dopo esser stato accoltellato davanti ad un locale notturno della zona industriale cittadina. Ieri sera tardi i carabinieri hanno sottoposto a fermo due romeni, Basil e Livia Izoveranu, fratello e sorella, rispettivamente di 25 e 30 anni, in Italia da qualche tempo, con piccoli precedenti e lavori saltuari. Nei loro confronti il sostituto procuratore della Repubblica di Arezzo Elisabetta Iannelli ha ipotizzato i reati di omicidio per Basil Izoveranu, che sarebbe l’autore dell’accoltellamento mortale, e l’accusa di tentato omicidio per la sorella, che avrebbe ferito gli altri due albanesi di 26 e 30 anni che si trovavano con la vittima. I carabinieri proseguono le indagini per accertare le responsabilita’ e capire se ci siano altre persone coinvolte, ipotesi che sembrerebbe esclusa. I due fermati saranno nuovamente sentiti nelle prossime ore. Secondo quanto emerso i due si preparavano a fuggire in Romania quando sono stati rintracciati ad Arezzo dai militari dell’Arma. In base a quanto ricostruito attraverso tabulati telefonici e testimonianze all’origine dell’aggressione finita in tragedia, l’abuso di alcol e una spallata di troppo interpretata come mancanza di rispetto nei confronti della donna.
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